mercoledì 10 dicembre 2014

FOOD & SOUL (della terra e di altre resistenze) || performance teatrale || seminario sensoriale || incontro con Semi Autonomi || fotografie di Kyle Thompson || musica e proiezioni || mangia&bevi || Martedì 16 dicembre ore 19:30




Martedì 16 dicembre ore 19:30 Il filo di Sophia torna con il suo secondo appuntamento annuale. Il posto è sempre quello (aula F1 cubo 18C UNICAL), la voglia di condividere conoscenze pure.
Questa settimana vi proponiamo una serata interamente dedicata al modo di ripensare il nostro rapporto con il cibo e con quel luogo straziato e straordinario da cui proviene, la terra. Perché il cibo non è solo nutrimento, ma cultura, storia dei popoli, politica, antropologia, linguaggio, creatività, senso dei luoghi, trasmissione del sapere.

Assisteremo alla performance teatrale di e con Paola Scialis, ispirata al libro di Vandana Shiva, "Semi del suicidio", ci immergeremo, in compagnia di Valentina Oliveri (L'Elibelinde Cibo Cultura), in un viaggio sensoriale all'interno dell'universo cibo tra storia, cultura e politica, ascolteremo i racconti di Yvonne Piersante (Semi Autonomi) sulle nuove forme di auto-produzione e resistenza contadina, ci godremo le fotografie surreali del visionario Kyle Thompson, mentre ci gusteremo il lauto mangia&bevi preparato dalle ragazze di Gnammo Cosenza.
Con noi tutta una serie di realtà cittadine che si occupano di diffondere forme alternative di economia, produzioni dal basso e commercio equo-solidale.

*INGRESSO GRATUITO*

Ecco il programma completo della serata:

- Semi del suicidio (performance teatrale di e con Paola Scialis, ispirata all'omonimo libo di Vandana Shiva)

- Il pasto nudo. Racconti sensoriali sul cibo (di Valentina Oliveri)

- Antiche sementi per nuove forme di contadinanza (di Yvonne Piersante - Semi Autonomi)

- Natura abscondita (mostra fotografica di Kyle Thompson)

- Mangia&Bevi (di GnammoCosenza)

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FOOD & SOUL
(della terra e di altre resistenze)
martedì 16 dicembre ore 19:30
aula F1 cubo 18C UNICAL


*INGRESSO GRATUITO*

per info: ilfilodisophia@gmail.com
ilfilodisophia.blogspot.it
facebook.com/ilfilodisophiaunical

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

lunedì 10 novembre 2014

URBAN RENAISSANCE (come sopravvivere agli spazi urbani) martedì 2 dicembre ore 20:30 aula F1 cubo 18C UNICAL



Martedì 2 dicembre ore 20:30 (aula F1 cubo 18C) Il filo di Sophia torna tra i cubi dell'Unical, per il suo settimo anno consecutivo di attività, con URBAN RENAISSANCE (come sopravvivere agli spazi urbani), una serata interamente dedicata al ripensamento "soggettivo" del modo di abitare città, metropoli, periferie.

Ne discuteremo assieme a Daniele Vazquez (antropologo, scrittore, personaggio letterario, ex Luther Blissett), ci gusteremo la mostra di illustrazioni grafiche dei ragazzi di Jes Time, ascolteremo le letture "invisibili" (da Calvino a Marco Polo passando per Queneau) dalla voce di Dario De Luca, ci rifaremo gli occhi guardando gli stop motion dei murales di BLU, assisteremo a "Voices from the street" un'inedita esperienza audiovisiva, mentre ci sazieremo con cibo da strada e beveraggio annesso.

*INGRESSO GRATUITO*

Di seguito il programma completo della serata:

- "Psicogeografia, unità d'atmosfera e commons" a cura di Daniele Vazquez

- "Trouble trip" mostra di Jes Time

- "Le letture invisibili" con Dario De Luca di Scena Verticale

- "Voices from the street" a/v experience di JNLK | ALPHA PATTERN

- Proiezioni stop motion murales BLU

- Street food & drink up

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DANIELE VAZQUEZ

Daniele Vazquez è antropologo, scrittore, personaggio letterario. Fonda nel 1994 l'Associazione Psicogeografica Romana. Ha usato il nome Luther Blissett fin dagli esordi, aderendo fin dalla sua nascita al suo comitato centrale il "Luther Blissett Project". I suoi scritti a nome Luther Blissett sono stati pubblicati da Castelvecchi, AAA, DeriveApprodi, Einaudi. Nel 1997 è tra i fondatori dell'Ufologia radicale e della rivista postpolitica "Men in Red". Nel 2000 partecipa al "Seppuku" del Luther Blissett Project producendo il disco The Open Pop Star (WOT4 records), cui partecipano esponenti del Neoismo, della Net.art e di Aliens in Roma. Nel 2004 fonda con l'architetto Laura Martini il gruppo di ricerca urbana Luoghisingolari.net, con il quale insieme ad alcuni dei più sperimentali musicisti, artisti e performer di Roma attiva il network "occuparespazinterni" (OSI). Ha ideato e organizzato l'evento ALMA DROMESTICA, evento seminale che è stato riprodotto in decine di città italiane ed europee. Ha collaborato con Facoltà di Architettura di Roma 3-Dipartimento di Studi Urbani e lo IED. Fa attualmente parte del DAP, Dipartimento Arte e Propaganda, che ha prodotto il foglio mensile "Deadzine", l'ultima fanzine del ‘900 e ha pubblicato di recente il gioco di società "In Cinere Ignis". Ha pubblicato nel maggio 2009 il romanzo sci-fi La comunità dei sogni. Hai sognato questo libro?. Ha scritto e scrive per diverse riviste, tra le quali, Deriveapprodi, Drome Magazine, Exibart, Infoxoa, la Newsletter Italiana di Mediologia, il Basic Income Network, The Post Romantic Observer. È personaggio letterario nel primo romanzo di Wu Ming Asce di Guerra.

JES TIME

Da un incontro casuale di cinque sventurati ragazzi Calabresi, nasce l'idea di creare una linea d'abbigliamento capace di smuovere i vecchi luoghi comuni portando con sè aria di freschezza e originalità.
L'arte è il nostro filo conduttore e la JesTime diventa il giusto mix tra passione e lavoro,sogno e realtà, divertimento e dedizione. Jest sta per burla, presa per i fondelli. Time sta per tempo.
JesTime, la parola indica irriverenza, satira e sarcasmo.
La JesTime è una sfogo di vita pura.
 Un urlo, lanciato al cielo (come quando sbatti col mignolo del piede contro uno spigolo).
Una dichiarazione di guerra ai dogmi venduti come verità assolute (e agli spigoli). Una guerra combattuta con le loro stesse armi.
JesTime è rabbia, voglia di cambiamento, una testata (morale) sul naso di un balordo che ti infastidisce.
JesTime è satira irriverente e presa per il c**o, della società. Una filosofia di vita, un modo di essere, un modo di comunicare con i tuoi simili ed improbabili esseri "superiori". Essere, sempre, in "direzione, ostinata e contraria". JesTime è una nuova scala di valori che cambierà il mondo. E' una grassa risata che li seppellirà tutti! Unisciti al cambiamento!

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URBAN RENAISSANCE
(come sopravvivere agli spazi urbani)
martedì 2 dicembre ore 20:30
aula F1 cubo 18C UNICAL

*INGRESSO GRATUITO*

per info: ilfilodisophia@gmail.com
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VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

martedì 10 giugno 2014

SOPHIA LOVE & MUSIC vol.3 >>> mar10giugno >>> Mapuche / Parkwave live - Robert Eno / Cvlto / Socabeat dj set - mostra di Roberto Gentili e Dario Greco - banchetti / panini / beveraggio / proiezioni / limonate


SOPHIA LOVE & MUSIC vol.3
martedì 10 giugno ore 20 UNICAL
una serata di musica, arte e divertimento
in mezzo al verde, con tanta bella gente, free entry

2 live, 3 dj set, mostre, banchetti, proiezioni, panini, beveraggio e limonate a go go, per chiudere con una festa la sesta annata di attività del
FILO DI SOPHIA

PROGRAMMA EVENTO >>> dalle ore 20 all night long in mezzo al verde di fronte aula F4 cubo 18C 

LIVE >> PARKWAVE / MAPUCHE
DJ SET >> ROBERT ENO / CVLTO / SOCABEAT
MOSTRE >> "Le fiabe di Mrfish" di Roberto Gentili 
*programma in continuo aggiornamento

Una serata all'insegna della sana socialità e della musica dal vivo, per salutarci, abbracciarci, baciarci e darci appuntamento al prossimo anno.

FREE ENTRY!

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Scopriamo chi c'è a SOPHIA LOVE & MUSIC vol.3

MAPUCHE

Enrico Lanza è l’anima, un po' catanese un po' indiana, di Mapuche. L’idea nasce in una stanzetta con chitarre scordate e una voce piena di ragni, di granchi, di rane e altre cose un po' strane, per gioco e per amarezza. Del 2008 è il primo provino di tre brani. L’anno successivo esce La parte peggiore, a cura di Alessandro Aiello (Canecapovolto) e Sebastiano Pennisi: un video interamente basato sulle canzoni di Mapuche.
L'aprile 2011 è la volta del primo EP ufficiale, Anima Latrina, edito da Doremillaro (sb) Records e fatto di cinque tracce chitarra e voce. Poi L'uomo nudo (dicembre 2011) per Viceversa Records. Il disco è stato registrato al Vertigo Studio di Toti Valente nella campagna siracusana, tra strade sterrate e odore di limoni, con la produzione artistica di Lorenzo Urciullo (Colapesce). Undici tracce in lingua italica: undici canzoni sospese tra ironia e rabbia, in cui Mapuche vuol svelarsi in altrettanti aspetti diversi di sé. Ecco perché L’uomo nudo.
Chiaro esempio di sindrome bipolare da ventriloquo e burattino, alfiere dell’inopportunità, paradigma del mutismo e del disagio tipici dell’inadeguatezza, Enrico Lanza affida a Mapuche il compito di gracchiare a squarciagola sensazioni e motivazioni del contrasto che vive e che vede tutto attorno a sé. In bilico tra la più nobile tradizione del cantautorato “alt(r)o” –Stefano Rosso, Giurato, Lolli– e l’avanguardia impetuosa e urlatrice, Mapuche reinterpreta la forma canzone in un marasma di 
metafore e dissonanze, soavità melodiche ora sussurrate poi ragliate e declamate. Genio diverso, millantatore del troppo noto che ci circonda.
Il 28 maggio scorso è uscito Compreso il cane, un EP che sancisce lo stacco dal primo album “L’uomo nudo" seguito da un lungo tour in tutta la penisola. 5 brani, outtakes scarni e contraddittori, parabole eccentriche senza sofismi: l’incongruenza pura e cruda della verità più intima. Un ponte ideale tra il disco precedente e il futuro lavoro dell’artista catanese. 
Compreso il cane è un volontario richiamo all’opera dell’immenso compianto calabrese, un tributo 
al surrealismo poetico e alle invincibili melodie di un autore, abusata fonte di ispirazione. 

PARKWAVE

I Parkwave, freschi vincitori dell'Arezzo Wave Calabria, sono il luogo dove 4 ragazzi con esperienze in diverse band si sono incontrati.Si tratta di un rifugio dove il potere della sezione ritmica fredda combatte contro chitarre calde.Sospeso tra gli anni 80 della new-wave e il 2000 dell'indie-rock, il loro debutto promo è stato infettato dal dub e brandelli di pop e si apre con il singolo Wave.
‘Inside’ è in free download dal Marzo 2014.
Il Promo 'Blow in/out' è uscito nell'Aprile 2014.

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Un ringraziamento speciale a Alessandro Di Paola Enrico Lanza tutti i Parkwave Wave Robert Eno Gianluca Gallo Diego Sottilotta Marcello Farno Mattia Argieri Francesco Cristiano Roberto Gentili

SOPHIA LOVE & MUSIC vol.3
martedì 10 giugno ore 20
spazi verdi di fronte aula F4 cubo 18C UNICAL

per info: 
ilfilodisophia@gmail.com
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INGRESSO GRATUITO!

mercoledì 7 maggio 2014

M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia) #5 mar13maggio incontro con CHRISTIAN RAIMO (affinità-divergenze tra la letteratura contemporanea e noi) / Trasmutazioni (mostra di Gennaro Balzano) //////// Mangia&Bevi a km0



 Che cosa trovate nella letteratura? Quanto paghereste per vedere ripubblicato il libro della vostra vita nel caso sparisse? (Christian Raimo)

Dopo aver avuto l'onore e il piacere di ospitare un filosofo del calibro di Gianni Vattimo, M.I.L.F. torna a indugiare sulla "L" di letteratura e lo fa in compagnia di uno dei più brillanti, vivaci e originali scrittori italiani degli ultimi amari tempi, CHRISTIAN RAIMO.
***Si tratta dell'ultimo evento di questa rassegna "hard", fatta di volti, parole, storie, racconti, suoni.
Anche le MILF, come le "piccole donne", crescono e invecchiano, lasciando il posto alle nuove leve.
L'appuntamento, per tutti i voyeur, è per il prossimo anno, quando nuove MILF invaderanno ancora l'università.***

Martedì 13 maggio ore 21 (aula F2 cubo 18C UNICAL), rievocando il vecchio verbo ferrettiano, cercheremo di scoprire le "affinità-divergenze tra la letteratura contemporanea e noi".
Che senso ha, oggi, parlare di letteratura? Qual è la sua rilevanza sul piano culturale, sociale e, perché no, politico? Perché nessuno ha ancora scritto un grande romanzo sulla crisi che stiamo attraversando?
Un'occasione unica per attingere direttamente alla fonte, per confrontarsi con chi conosce il "mestiere" di scrivere, ma anche quello di pubblicare.

In più, prima di entrare nel nostro covo, ci trovi "Trasmutazioni", la mostra di creazioni d'arte di riciclo di Gennaro Balzano, alias Bacov Martin.

A seguire Mangia&Bevi a km0 innaffiato da tanto buon vino rosso, sempre a km0, nel senso che, poi, devi far guidare qualcun altro.

*FREE ENTRY, FREE FOOD, FREE DRINK*

Non mancate all'ultimo appuntamento di questa nostra rassegna e preparatevi per la consueta festa che chiude l'annata delle nostre attività >>> "Sophia Love & Music" vi aspetta martedì 10 giugno, dalle ore 19 in poi, all'aperto, con tanta buona musica dal vivo, proiezioni, mostre, panini, vino, birra e limonate in quantità industriale.

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CHRISTIAN RAIMO

Christian Raimo (1975) è nato e cresciuto e vive a Roma. Ha studiato filosofia con Marco Maria Olivetti. Ha partecipato a diverse (meteoriche ma fondamentali) riviste letterarie romane: Liberatura, Elliot-narrazioni, Accattone - Cronache romane, Il maleppeggio - Storie di lavori. Ha tradotto per minimum fax Charles Bukowski e David Foster Wallace, e per Fandango il romanzo in versi di Vikram Seth The golden gate, insieme a Luca Dresda e Veronica Raimo.
 Ha pubblicato per minimum fax due raccolte di racconti: Latte (2001) e Dov'eri tu quando le stelle del mattino gioivano in coro? (2004). E insieme a Francesco Pacifico, Nicola Lagioia e Francesco Longo - sotto lo pseudonimo collettivo di Babette Factory - ha pubblicato il romanzo 2005 dopo Cristo (Einaudi Stile Libero, 2005). Ha anche scritto il libro per bambini La solita storia di animali? (Mup, 2006) illustrato dal collettivo Serpe in seno. È un redattore di «minima&moralia». Nel 2012 ha pubblicato per Einaudi Il peso della grazia (Supercoralli).
È un collaboratore stabile del Manifesto, delSole 24 Ore e di Rolling Stone.

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M.I.L.F.

Rivendicare, oggi, il proprio essere “indipendenti” (che si parli di case editrici, gruppi musicali, progetti artistici di ogni sorta) evoca fantasmi radical chic che stentano ad abbandonare le nostre città, sempre più infestate dal vecchio demone dell’estetizzazione. Alberga una strana e perniciosa tendenza in ciò che definiamo “indipendente”: da un lato, si aspira alla più totale autonomia e originalità, ma, paradossalmente, dall’altro, si fa ricorso a una serie di immagini, segni, giochi visivi, concetti, simboli culturali, che, tutti insieme, formano un apparato di convenzioni immediatamente e chiaramente riconoscibile da spettatori e fruitori. Che senso ha, quindi, scomodare la parola “indipendente” in questo sconfortante quadro di abulia creativa spacciata, tuttavia, per oro colato?
IL FILO DI SOPHIA, dal suo avamposto decentrato e periferico, contesta questo ridicolo approccio che ha trasformato l'originario significato di “indipendente” in un cartello modaiolo di bassa lega. “Indipendente” vuol dire auto-gestione, auto-finanziamento, auto-produzione, possibilità d’espressione senza vincoli, libera circolazione delle idee, senza alcun marchio di fabbrica, difesa di visioni del mondo alternative rispetto all’egemonia culturale esercitata violentemente dai circuiti ufficiali, valorizzazione dei giovani talenti, dare voce a chi non ce l’ha, offrire gratuitamente contenuti inediti, contribuire a ricostruire il frammentato tessuto sociale, fungendo da spoletta tra città e università, pur non essendo riconducibili, una volta per tutte, né all’una né all’altra. Così, abbiamo pensato di dare vita a M.I.L.F., una rassegna indipendente che possa, innanzitutto, recuperare il coinvolgimento attivo degli studenti, anche fuori del orario curriculare, nonché riallacciare i rapporti tra università e città. Vivere l’università come mero luogo di apprendimento didattico non è più sufficiente, così come un’università che non dialoga con il territorio su cui è nata e fiorita rappresenta uno spazio vuoto, 
 destinato a morire. In questo senso, anche la scelta del titolo, un acronimo simpatico e accattivante, può giocare a favore di un più ampio coinvolgimento di persone. M.I.L.F. è il simbolo di ciò che è maturo, ma non ancora datato, di ciò che è insoddisfatto, ma ancora attraente, di ciò che sembra irraggiungibile, ma, proprio per questo, sobilla le fantasie più ardite. È un gioco d’immaginazione M.I.L.F., un invito “spinto” alla creatività, un tentativo di abbattere le distanze. In quest’ottica, musica, letteratura, arte e filosofia non possono più rappresentare dame di compagnia con cui trastullarsi per ammazzare il tempo, ma incarnano i viatici attraverso cui “ripensarlo” questo nostro tempo.

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"Affinità-divergenze tra la letteratura contemporanea e noi"
incontro pubblico con CHRISTIAN RAIMO
+ Trasmutazioni (mostra di Gennaro Balzano)
martedì 13 maggio ore 21
aula F2 cubo 18C UNICAL

per info:
ilfilodisophia@gmail.com
ilfilodisophia.blogspot.it
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INGRESSO GRATUITO!

lunedì 28 aprile 2014

M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia) #4 >>> mar29aprile >>> incontro con GIANNI VATTIMO (chiacchiere ermeneutiche sul comunismo) / presentazione + mostra ZED (il nuovo fumetto cybernerd) / mangia&bevi

"A volte sogno un comunismo ermeneutico la cui verità si realizzi nel dialogo" (Gianni Vattimo).

Le MILF, si sa, non si appagano mai tanto facilmente. Dopo aver trasformato le dormienti aule universitarie del cubo 18C in delle piccole enclave musicali, torniamo a tamburo battente per regalarvi una serata che si preannuncia più infuocata di una puntata del Processo del Lunedì.

Martedì 29 aprile ore 21 (aula F1 cubo 18C, as usual),
IL FILO DI SOPHIA è lieto di presentarvi "Chiacchiere ermeneutiche sul comunismo", un incontro pubblico con il filosofo e militante politico GIANNI VATTIMO.
Un'occasione irripetibile per ascoltare, discutere e brindare con uno dei più controversi e popolari pensatori ancora esistenti sulla faccia della terra.

E, come direbbe il buon vecchio Corrado, non finisce qui: a elettrizzare il clima ci penseranno anche Danilo Sirianni e Salvatore Capolupo con il loro ZED (zebedei elettronici danneggiati), il nuovo fumetto cybernerd che sta facendo impazzire donne, uomini, bambini ed elettricisti. Una mostra da non perdere, con una vignettona "ermeneutica" a sorpresa.

E salatibus in fundo, il nostro MANGIA&BEVI per favorire le chiacchiere ermeneutiche sul comunismo e la corretta diuresi di tutte le ideologie negative.

FREE ENTRY, FREE FOOD, FREE DRINK, TUTTO FREE

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GIANNI VATTIMO

*LA VITA*
Gianni Vattimo è nato nel 1936 a Torino, dove si è laureato in Filosofia con Luigi Pareyson. Ha poi proseguito gli studi in Germania e, al ritorno in Italia nel 1964, ha iniziato a insegnare all’Università di Torino, prima Estetica e poi Filosofia Teoretica. In quarantacinque anni di insegnamento, è stato Preside di Facoltà (a Torino, negli anni ’70) e visiting professor in diverse università americane (Yale, Los Angeles, New York University, State University of New York). Da studente, negli anni ’50, insieme a Furio Colombo e Umberto Eco ha lavorato ai programmi culturali della Rai, conducendo tra l’altro il programma televisivo “Orizzonte”, settimanale di politica e informazione. Membro dei comitati scientifici di varie riviste italiane e straniere, ha tenuto conferenze e seminari in numerose università di tutto il mondo. Ha diretto la “Rivista di Estetica” e ha ricevuto lauree honoris causa da diversi atenei in Europa e in America. Ha ricevuto, nel 2002, il Premio “Hannah Arendt” per il pensiero politico, e la President’s Medal della Georgetown University nel 2006; nel 2010 ha tenuto le prestigiose Gifford Lectures presso l’Università di Glasgow. Nel 1997 è stato nominato Grande Ufficiale al Merito della Repubblica italiana. Attualmente è vicepresidente dell’Academía da Latinidade. Nel 2009 è stato rieletto al Parlamento europeo, dopo il primo mandato dal 1999 al 2004. Nel 2006, Vattimo ha raccontato la sua vita a Piergiorgio Paterlini, autore dell’autobiografia “a quattro mani” intitolata Non Essere Dio (Aliberti).

*IL PENSIERO*
Nelle sue opere, Vattimo ha proposto un’interpretazione dell’ermeneutica filosofica contemporanea che ne accentua il legame positivo con la tradizione del nichilismo. La sua prospettiva filosofica, il “pensiero debole”, interpreta il nichilismo come indebolimento delle categorie forti, tramandate dalla metafisica e criticate già da Nietzsche e da Heidegger. Un tale indebolimento dell’essere – che non si attribuisce più caratteristiche definitive e violente, ma si riconosce più legato al tempo, alla vita e alla morte – è la nozione-guida per capire i tratti dell’esistenza dell’uomo nel mondo tardo-moderno, e (nelle forme della secolarizzazione, del pluralismo e della tolleranza) rappresenta anche il filo conduttore di ogni progetto di emancipazione politica. Rimanendo fedele alla sua originaria ispirazione religioso-politica, Vattimo ha sempre coltivato una filosofia attenta ai problemi della società: un pensiero che interpreta la storia dell’emancipazione umana come una progressiva riduzione della violenza e dei dogmatismi, a favore di un superamento delle ingiustizie sociali che da questi derivano.

*LE OPERE*
Gianni Vattimo si è inizialmente occupato di ricerche di estetica antica (Il concetto di fare in Aristotele, 1961) e allo studio del significato filosofico delle poetiche dell’avanguardia (Poesia e ontologia, Mursia 1967). I suoi studi su Heidegger e Nietzsche, e in generale sulla filosofia tedesca dell’Ottocento e del Novecento (Essere, storia e linguaggio in Heidegger, Edizioni di Filosofia 1963;Schleiermacher, filosofo dell’interpretazione, Mursia 1968; Introduzione a Heidegger, Laterza 1971; Il soggetto e la maschera, Fabbri-Bompiani 1974;Introduzione a Nietzsche, Laterza 1984), hanno avuto risonanza internazionale e, al pari delle sue opere successive, sono stati tradotti in varie lingue. Nel 1980 ha pubblicato Le avventure della differenza. Che cosa significa pensare dopo Nietzsche e Heidegger, in cui discute il significato di una filosofia per la quale non esistono più punti di vista globali o privilegiati. Dopo Al di là del soggetto (1981), Vattimo ha curato il volume Il pensiero debole (Feltrinelli 1983, in collaborazione con Pier Aldo Rovatti), opera nella quale si propone un’interpretazione del postmoderno come passaggio dalle unità forti alle molteplicità deboli, dal dominio alla libertà, dall’autoritarismo alla democrazia. Negli anni successivi, sulla scorta del successo che il “pensiero debole” incontrava nella discussione filosofica internazionale, la riflessione di Vattimo ha approfondito il senso di un’ermeneutica filosofica orientata all’indebolimento e all’emancipazione dalla metafisica, fino all’uscita di Oltre l’interpretazione. Il significato dell’ermeneutica per la filosofia(Laterza 1994), che propone un bilancio dell’intero progetto. Agli stessi anni risalgono anche Tecnica ed esistenza. Una mappa filosofica del Novecento (Bruno Mondadori 1997), che presenta un quadro complessivo della filosofia dell’ultimo secolo e del suo rapporto con la società della razionalizzazione tecnico-scientifica, eVocazione e responsabilità del filosofo (Il Melangolo 2000), in cui indaga le risorse etiche e politiche del “mestiere” di filosofo. La riflessione sulla società contemporanea si approfondisce in particolare ne La società trasparente (Garzanti 1989 e 2000), che si interroga sui limiti e le contraddizioni prodotte dallo sviluppo della società della comunicazione generalizzata; e in Nichilismo ed emancipazione. Etica, politica, diritto (Garzanti 2003), dove Vattimo immagina le implicazioni positive e costruttive dell’ermeneutica e del nichilismo (qui intesi come sinonimi, come già in Etica dell’interpretazione, 1989, e in La fine della modernità. Nichilismo ed ermeneutica nella cultura postmoderna, 1985) per il mondo della globalizzazione, intraviste nella possibilità di fondare ogni legge e regola di comportamento sul rispetto della libertà di ciascuno e non su norme che si pretendono “naturali”. Negli ultimi anni però, con Credere di credere (Garzanti 1996), Dopo la cristianità. Per un cristianesimo non religioso (Garzanti 2002) e Il futuro della religione. Carità, ironia, solidarietà (Garzanti 2005), Vattimo recupera anche l’interesse per una lettura filosofica dei temi del religioso e interpreta il significato positivo del cristianesimo attraverso il concetto di indebolimento: la stessa incarnazione di Dio nel Figlio è un evento connesso al processo di riduzione delle strutture forti della metafisica, evento nel quale Dio si abbassa e perde le connotazioni terribili attribuitegli dalle religioni primitive. Il messaggio cristiano della carità (“Ama il prossimo tuo come te stesso”) diventa – ancora in chiave politica – la base per una società della tolleranza, nella quale la verità esiste laddove si raggiungono, attraverso il dibattito, posizioni consensuali. La riflessione politica è proseguita con Il socialismo ossia l’Europa (Trauben 2004), dedicato al significato e al futuro del processo d’integrazione continentale, attraverso gli articoli e gli interventi scritti durante il primo mandato al Parlamento europeo. Un programma “di sinistra” oggi – questa la tesi – non può che identificarsi con i progetti di integrazione europea: ovvero con un’Europa che si liberi dalla soggezione agli Stati Uniti, mantenendo un modello sociale di solidarietà tra classi e generazioni, e si batta per l’affermazione di un ordine internazionale diverso dal “capitalismo compassionevole” di oltreoceano. La riflessione politica è proseguita con Ecce Comu. Come si ri-diventa ciò che si era(Fazi 2007), nel quale Vattimo propone, constatando il fallimento del capitalismo e della democrazia formale, un comunismo autentico e libertario, all’insegna di un progetto di “sovversivismo democratico”. Nel più recente Addio alla verità(Meltemi 2009), filosofia e politica si ricongiungono all’insegna di un’idea di verità da costruire nel confronto sociale e interculturale. Editorialista e collaboratore di diversi giornali italiani e stranieri (“La Stampa”, “L’Europeo”, “il Manifesto”, “L’Unità”, “L’Espresso”, “Rolling Stone”, lo spagnolo “El País”, l’argentino “Clarín”), e attualmente blogger per “Il Fatto quotidiano”, Vattimo ha curato, a partire dagli anni ’80, diverse edizioni dell’Enciclopedia Garzanti di Filosofia (la “Garzantina”, nel 1981, nel 1993 e nell’ultima edizione 2004). Le sue Opere complete sono in corso di pubblicazione presso Meltemi (a cura di Mario Cedrini, Alberto Martinengo e Santiago Zabala). Il suo ultimo lavoro, Hermeneutic Communism (2011, scritto con Santiago Zabala – Columbia Univeristy Press), attua una rivisitazione positiva del marxismo (il “pensiero debole” viene a essere “pensiero dei deboli”) alla luce del pensiero ermeneutico, che conduce Vattimo a ricercare un’alternativa alle disuguaglianze e alla violenza prodotte dal capitalismo e in una concezione appunto ermeneutica della verità.

*LA POLITICA*
Seguendo le implicazioni politico-sociali della sua ispirazione filosofica, fin dagli anni ’70 Gianni Vattimo ha scelto un impegno politico attivo e militante, dapprima nel Partito Radicale, in qualità di rappresentante del “Fuori!”, il primo movimento gay italiano; poi attraverso diverse esperienze nella cosiddetta società civile, culminate a livello locale nel gruppo “Alleanza per Torino”, in occasione delle prime elezioni comunali maggioritarie (1993); e successivamente nella campagna elettorale dell’Ulivo (1996). Nel 1999 è stato eletto deputato al Parlamento Europeo per i Democratici di Sinistra, nel gruppo del Partito Socialista Europeo. Qui ha partecipato ai lavori della “Commissione per la cultura, la gioventù, l’istruzione, i mezzi d’informazione e lo sport”, e della “Commissione per i diritti e le libertà dei cittadini, la giustizia e gli affari interni”. È stato inoltre membro della Commissione temporanea sul sistema di intercettazione satellitare “Echelon”, e delle Delegazioni Interparlamentari UE-Cina e UE-Sudafrica; si è occupato anche di istruzione e formazione, università (programmi Erasmus e Socrates), ricerca e sviluppo, media, tossicodipendenze, diritti civili e sociali, diritti degli animali, senza dimenticare l’apporto dato all’opposizione contro il governo di centrodestra italiano. Al termine del quinquennio europeo, in polemica con il gruppo dirigente dei DS, Vattimo ha lasciato il partito e ha proseguito la sua militanza politica in altre forme: dapprima nel Partito dei Comunisti Italiani, poi a fianco di alcuni gruppi della società civile calabrese, a San Giovanni in Fiore (Cs), terra d’origine della sua famiglia. Qui, come candidato sindaco per una lista civica, ha contribuito alla nascita della “Voce di Fiore”, un movimento di giovani attivi nell’antimafia e nella rete di associazioni che denunciano i rapporti fra politica, poteri occulti e criminalità organizzata. Dopo la lectio di congedo dall’università, tenuta a Torino il 14 ottobre 2008, Vattimo è tornato a pieno titolo a occuparsi di politica e nella primavera del 2009 ha accettato la proposta di candidatura al Parlamento Europeo rivoltagli da Antonio Di Pietro e dall’Italia dei Valori, nelle cui liste è stato candidato come indipendente. Eletto nella circoscrizione Nord-Ovest, Vattimo è oggi deputato al Parlamento Europeo nell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa. È membro titolare della “Commissione cultura e istruzione”, e membro supplente della “Commissione libertà, giustizia e affari interni”. Inoltre, è vicepresidente della Delegazione all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana.

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M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia)

Rivendicare, oggi, il proprio essere “indipendenti” (che si parli di case editrici, gruppi musicali, progetti artistici di ogni sorta) evoca fantasmi radical chic che stentano ad abbandonare le nostre città, sempre più infestate dal vecchio demone dell’estetizzazione. Alberga una strana e perniciosa tendenza in ciò che definiamo “indipendente”: da un lato, si aspira alla più totale autonomia e originalità, ma, paradossalmente, dall’altro, si fa ricorso a una serie di immagini, segni, giochi visivi, concetti, simboli culturali, che, tutti insieme, formano un apparato di convenzioni immediatamente e chiaramente riconoscibile da spettatori e fruitori. Che senso ha, quindi, scomodare la parola “indipendente” in questo sconfortante quadro di abulia creativa spacciata, tuttavia, per oro colato?
IL FILO DI SOPHIA, dal suo avamposto decentrato e periferico, contesta questo ridicolo approccio che ha trasformato l'originario significato di “indipendente” in un cartello modaiolo di bassa lega. “Indipendente” vuol dire auto-gestione, auto-finanziamento, auto-produzione, possibilità d’espressione senza vincoli, libera circolazione delle idee, senza alcun marchio di fabbrica, difesa di visioni del mondo alternative rispetto all’egemonia culturale esercitata violentemente dai circuiti ufficiali, valorizzazione dei giovani talenti, dare voce a chi non ce l’ha, offrire gratuitamente contenuti inediti, contribuire a ricostruire il frammentato tessuto sociale, fungendo da spoletta tra città e università, pur non essendo riconducibili, una volta per tutte, né all’una né all’altra. Così, abbiamo pensato di dare vita a M.I.L.F., una rassegna indipendente che possa, innanzitutto, recuperare il coinvolgimento attivo degli studenti, anche fuori del orario curriculare, nonché riallacciare i rapporti tra università e città. Vivere l’università come mero luogo di apprendimento didattico non è più sufficiente, così come un’università che non dialoga con il territorio su cui è nata e fiorita rappresenta uno spazio vuoto, destinato a morire. In questo senso, anche la scelta del titolo, un acronimo simpatico e accattivante, può giocare a favore di un più ampio coinvolgimento di persone. M.I.L.F. è il simbolo di ciò che è maturo, ma non ancora datato, di ciò che è insoddisfatto, ma ancora attraente, di ciò che sembra irraggiungibile, ma, proprio per questo, sobilla le fantasie più ardite. È un gioco d’immaginazione M.I.L.F., un invito “spinto” alla creatività, un tentativo di abbattere le distanze. In quest’ottica, musica, letteratura, arte e filosofia non possono più rappresentare dame di compagnia con cui trastullarsi per ammazzare il tempo, ma incarnano i viatici attraverso cui “ripensarlo” questo nostro tempo.

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Grazie di cuore a Das Baltassàr e Salvatore HeadWolf.

"Chiacchiere ermeneutiche sul comunismo"
incontro pubblico con GIANNI VATTIMO
+ ZED, il nuovo fumetto cybernerd
martedì 29 aprile ore 21
aula F1 cubo 18C UNICAL

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domenica 30 marzo 2014

M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia) # 3 >>>martedì 8 aprile>>> LARSSEN performance live + dj set / Street Art del riciclo di Roberto Gentili


"Elettronica o meno, la musica è una disciplina che viene fuori tramite l’organizzazione di suoni" (Larssen).

Dopo l'intenso incontro con Emidio Clementi e l'emozionante showcase di Bob Corn, M.I.L.F., la rassegna di musica indipendente letteratura filosofia, organizzata dal FILO DI SOPHIA, giunge al suo terzo appuntamento, rischiando di trasformarsi in G.I.L.F (granny i'd like to fuck, n.d.r.).
Martedì 8 APRILE ore 21 (aula F2 cubo 18C UNICAL, as usual), in collaborazione con quei bravi ragazzi di SocaBeat (from Radio Ciroma), avremo il piacere di ospitare quel poliedrico artista che risponde allo pseudonimo di LARSSEN, producer e remixer attivo da quasi 20 anni, marito e amante del suono elettronico.
Una performance live che vi scalderà l'anima, seguita da un dj set che vi scalderà i muscoli, durante il quale anche bocche e stomaci troveranno la solita soddisfazione.
In più, per allenare anche un po' gli occhi, la mostra "Street Art del riciclo" del talentuoso grapich designer cosentino Roberto Gentili (per farvi un'idea: http://www.behance.net/robertogentili).

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LARSSEN

Larssen (Gabriele Panico) inizia ad esplorare i sentieri della musica elettronica a metà degli anni’90. All’attività di dj si affianca presto l’esplorazione per tecniche e macchine che hanno rivoluzionato la club music e le dancehall: sampling, overdubbing, le Roland 303 e 808, i synths analogici e gli inseparabili nastri magnetici. Si è esibito, in djset e in performance live, in numerosi festival in tutta Europa e nei Balcani. Ha condiviso il palco con diversi pionieri del suono elettronico. Infaticabile producer e remixer, ha prodotto per importanti etichette continentali. Discograficamente attivo fin dagli inizi del 2000 con gli album “Policiescu” e “We believe in the cosmodomestic music power”, con cui inizia a presenziare in festival e network continentali. Dal 2008 collabora con la Pocket Panther Records dando alle stampe diversi singoli fino al 2012, anno in cui pubblica l’album “Pninism”, promosso da Puglia Sounds, catturando l’attenzione di diversi network: da BBC 1 (UK) a Generation Bass (USA). Divenuto resident dj nell’importante network londinese Nasty FM, diverse testate specializzate (Resident Advisor, Rolling Stone Magazine, Rumore, Blow Up) lo definiscono “un pioniere della bass music made in Italy, un vero e proprio ambasciatore del suono italico nelle più importanti piattaforme europee”. Nell’ottobre del 2012 si è esibito al Koko di Londra, al Ripperton di Brighton e all’Alltone di Brixton ed è stato ospite speciale di Radio Rai per la serie RAI Mixes; il mese successivo porta a termine una nuova tournèe in Albania, Kosovo e Serbia, fino all’apparizione sul palco principale del Medimex in dicembre. La sua suonatissima “Basso Dirige Nos” viene inclusa in numerose compilation specializzate, tra cui quella di XL di Repubblica del 2012 e dalla francese TSUGI. Oltre ai network britannici, nel 2013 riprende la sua attività live radiofonica con la rubrica “Larssen Box” nel format Soca Beat di Radio Ciroma. Nel maggio 2013, la compilation Mixology 002 (circuito radio Popolare Firenze) ospita una sua nuova track “Almanzo”. In agosto, alla guida della Popoli Orchestra, lavora con Lee “Scratch” Perry e pubblica il nuovo ep “Maputo Hifi”. Sul finire del 2013, diviene guest dj del network londinese Bassport.FM e la storica rivista Universal Underground di Detroit lo ospita per il suo ambitissimo Mix CD. Il suo 2014 si apre con una serie di live e conferenze sulla musica elettronica a Tirana, Marsiglia e Vienna. Come Gabriele Panico è altresì attivo come compositore e sperimentatore dei linguaggi più accademici e d’avanguardia: nel 2012 la PPR pubblica l’album “Soundcarraldo” in cui vengono raccolte alcune sue recenti esecuzioni nel circuito della musica contemporanea; nel 2013 la tedesca Enharmonia pubblica “Der Abschied Retape”, uno studio sulla musica di Gustav Mahler. E’, inoltre, autore di numerose colonne sonore per il cinema e la video arte (Rai Cinema, Fandango, Fuori Orario, Bizef, Erafilm, Rai 3, La7 e molti altri).

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RECENT INTERVIEWS:

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M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia)

Rivendicare, oggi, il proprio essere “indipendenti” (che si parli di case editrici, gruppi musicali, progetti artistici di ogni sorta) evoca fantasmi radical chic che stentano ad abbandonare le nostre città, sempre più infestate dal vecchio demone dell’estetizzazione. Alberga una strana e perniciosa tendenza in ciò che definiamo “indipendente”: da un lato, si aspira alla più totale autonomia e originalità, ma, paradossalmente, dall’altro, si fa ricorso a una serie di immagini, segni, giochi visivi, concetti, simboli culturali, che, tutti insieme, formano un apparato di convenzioni immediatamente e chiaramente riconoscibile da spettatori e fruitori. Che senso ha, quindi, scomodare la parola “indipendente” in questo sconfortante quadro di abulia creativa spacciata, tuttavia, per oro colato? 
IL FILO DI SOPHIA, dal suo avamposto decentrato e periferico, contesta questo ridicolo approccio che ha trasformato l'originario significato di “indipendente” in un cartello modaiolo di bassa lega. “Indipendente” vuol dire auto-gestione, auto-finanziamento, auto-produzione, possibilità d’espressione senza vincoli, libera circolazione delle idee, senza alcun marchio di fabbrica, difesa di visioni del mondo alternative rispetto all’egemonia culturale esercitata violentemente dai circuiti ufficiali, valorizzazione dei giovani talenti, dare voce a chi non ce l’ha, offrire gratuitamente contenuti inediti, contribuire a ricostruire il frammentato tessuto sociale, fungendo da spoletta tra città e università, pur non essendo riconducibili, una volta per tutte, né all’una né all’altra. 
Così, abbiamo pensato di dare vita a M.I.L.F., una rassegna indipendente che possa, innanzitutto, recuperare il coinvolgimento attivo degli studenti, anche fuori del orario curriculare, nonché riallacciare i rapporti tra università e città. Vivere l’università come mero luogo di apprendimento didattico non è più sufficiente, così come un’università che non dialoga con il territorio su cui è nata e fiorita rappresenta uno spazio vuoto, destinato a morire. In questo senso, anche la scelta del titolo, un acronimo simpatico e accattivante, può giocare a favore di un più ampio coinvolgimento di persone. M.I.L.F. è il simbolo di ciò che è maturo, ma non ancora datato, di ciò che è insoddisfatto, ma ancora attraente, di ciò che sembra irraggiungibile, ma, proprio per questo, sobilla le fantasie più ardite. È un gioco d’immaginazione M.I.L.F., un invito “spinto” alla creatività, un tentativo di abbattere le distanze. In quest’ottica, musica, letteratura, arte e filosofia non possono più rappresentare dame di compagnia con cui trastullarsi per ammazzare il tempo, ma incarnano i viatici attraverso cui “ripensarlo” questo nostro tempo. 

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Grazie di cuore a Gianluca Gallo Francesco Cristiano Marcello Farno

LARSSEN performace live + dj set
and "Street Art del riciclo" mostra di Roberto Gentili
martedì 8 aprile ore 21
aula F2 cubo 18C UNICAL

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IL FILO DI SOPHIA

mercoledì 12 marzo 2014

M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia) # 2 >>> martedì18marzo >>> BOB CORN showcase / Love turns around / da San Martino Spino a Rende


"You love the wind / It blows your hair / You love the sun / It burns your skin / You walk away and do not look back" (Bob Corn).

Dopo lo splendido e partecipato incontro con Emidio Clementi dedicato alla *letteratura*, M.I.L.F., la rassegna indipendente di musica letteratura e filosofia, ideata e organizzata dal FILO DI SOPHIA, torna in pista per il suo secondo appuntamento, questa volta tutto incentrato sulla *musica*.
Martedì 18 MARZO ore 21:00 (aula F2 cubo 18C UNICAL, ormai sapete) avremo il piacere di ospitare quell'amorevole e geniale cantautore che risponde al nome di BOB CORN. Folk singer nostrano dalla poetica intensa e vibrante, che trasuda amore e passione da tutti i pori. Love turns around, appunto, da quel di San Martino Spino, su in Emilia, fin quaggiù, nella nostra università, per un live emozionale che vi scarnificherà.
Lo showcase sarà introdotto da una breve chiacchierata con l'artista, occasione propizia per ragionare, con chi la pratica ogni giorno da anni, sul concetto di "indipendenza".
A seguire ancora tutti insieme con BOB CORN per il MANGIA&BEVI e il solito momento di convivialità.

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BOB CORN

Un sound suggestivo e parole che arrivano al cuore.
Questi è Bob Corn, l'uomo con la chitarra. San Martino Spino è una frazione di Mirandola, comune del modenese immerso nel verde e luogo di nascita (nel 1968) di Tiziano 'Tizio' Sgarbi in arte Bob Corn. Nonostante la dimensione rurale in cui cresce, il ragazzo individua subito nel mondo della musica la strada da intraprendere, inizialmente dietro le quinte come organizzatore di show, festival e tour per band emergenti, e poi come discografico indipendente con l'etichetta Fooltribe, che negli anni successivi scopre e lancia diversi artisti.
Ma il ruolo di addetto ai lavori apprezzato e rispettato non basta a Sgarbi, che presto sente l'esigenza di comporre personalmente la propria musica. I suoi primi scritti e componimenti risalgono al 2001 ed è proprio in quel periodo che nasce Bob Corn, l'alter ego che soddisfa le sue urgenze creative, mentre il più regolare Tiziano continua a rivestire le funzioni di sempre.
Con la sua inseparabile chitarra acustica e i suoi testi sull'amore e sulle persone, Bob inizia ad esibirsi in giro per l'Italia dividendo il palco con gruppi quotati come One Dimensional Man e Xiu Xiu. Nel 2003 l'artista incide su disco quello che lui stesso definisce 'sad punk' anche se di punk ha davvero poco. Nasce così "Sad Punk And Pasta For Breakfast", un album genuino e puro in cui voce e chitarra emozionano in modo spontaneo e diretto, con echi non troppo lontani di Will Oldham ma anche di Damien Jurado e Devendra Banhart.
Dopo molti concerti, anche all'estero, Bob Corn torna in studio di registrazione per "Songs From The Spiders House" (2006), che riprende il discorso introdotto dal primo disco e lo sviluppa con pezzi folk bucolici e brani country, parole semplici che si muovono su una chitarra pizzicata con maestria.
Con l'album "We Don't Need The Outside", uscito nel 2007, Bob Corn raggiunge anche un buon successo grazie a 10 tracce folk, originali e personali, che scaldano il cuore. 
Nel 2009, invece, esce "From the Wooden Floor", un piccolo gioiellino fatto di amori di sospiri di filastrocche di rime baciate e colline emiliane innevate.
Ultima fatica discografica (2011) è "The Watermelon Dream". Un album bellissimo, in ognuno dei suoi venti minuti. Sette canzoni che godono della solita delicatezza, accostata questa volta ad una inaspettata cura tecnico-formale. L'attenzione dedicata alle strutture di queste canzoni è evidente, e dimostra finalmente un'attitudine compositiva difficile da non apprezzare, soprattutto trattandosi di un autore che, come dicevamo, non si è mai distinto per particolari doti sperimentali. Tralasciando il pezzo d'apertura, probabilmente quello più facile da incasellare negli schemi del cantautore, il resto del lavoro si distingue per una ricercatezza musicale in grado di soddisfare l'aspetto sensibile ed emotivo quanto quello più tecnico e stilistico. Splendide le soluzioni orchestrali in "Lost and found", con un lamento di archi ad accompagnare il verso malinconico del cantante, o le seconde voci, azzeccatissime, in "August rains Rhymes" e "Love turns around": nel primo caso chiamate a colorire in modo leggero, nel secondo a conferire autorità con dolci e violente esplosioni liriche. Scelte formali, insomma, che calcano con maggior decisione i confini neo-folk della canzone del modenese, conferendo ai pezzi una maturità ed un riconoscimento artistico più obiettivo e condivisibile. Per il resto, Bob Corn è Bob Corn e lo conosci già: versi nostalgici, amori irrisolti, distanze mai colmate. Sorrisi, nonostante tutto. Parole silenziose, che fissano la lente sui particolari e su questi costruiscono chilometri di papiri idealistici. Perché se tutto si frantuma nei trambusti giornalieri e nelle nostre megalomanie quotidiane, lui percepisce l'antidoto al tempo nell'accortezza trasparente verso le piccole cose. La malinconia, l'allegria spicciola, la capacità liberatoria della scrittura. Bob Corn è tutto questo, già sai, e spendere altre parole sembra inutile. Ora mi svuoto le tasche e vado via. Com'era quella frase di Miller: «non ho soldi, né risorse, né speranze. Sono l'uomo più felice del mondo». Puoi ripetertela?

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M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia)

Rivendicare, oggi, il proprio essere “indipendenti” (che si parli di case editrici, gruppi musicali, progetti artistici di ogni sorta) evoca fantasmi radical chic che stentano ad abbandonare le nostre città, sempre più infestate dal vecchio demone dell’estetizzazione. Alberga una strana e perniciosa tendenza in ciò che definiamo “indipendente”: da un lato, si aspira alla più totale autonomia e originalità, ma, paradossalmente, dall’altro, si fa ricorso a una serie di immagini, segni, giochi visivi, concetti, simboli culturali, che, tutti insieme, formano un apparato di convenzioni immediatamente e chiaramente riconoscibile da spettatori e fruitori. Che senso ha, quindi, scomodare la parola “indipendente” in questo sconfortante quadro di abulia creativa spacciata, tuttavia, per oro colato? 
IL FILO DI SOPHIA, dal suo avamposto decentrato e periferico, contesta questo ridicolo approccio che ha trasformato l'originario significato di “indipendente” in un cartello modaiolo di bassa lega. “Indipendente” vuol dire auto-gestione, auto-finanziamento, auto-produzione, possibilità d’espressione senza vincoli, libera circolazione delle idee, senza alcun marchio di fabbrica, difesa di visioni del mondo alternative rispetto all’egemonia culturale esercitata violentemente dai circuiti ufficiali, valorizzazione dei giovani talenti, dare voce a chi non ce l’ha, offrire gratuitamente contenuti inediti, contribuire a ricostruire il frammentato tessuto sociale, fungendo da spoletta tra città e università, pur non essendo riconducibili, una volta per tutte, né all’una né all’altra. 
Così, abbiamo pensato di dare vita a M.I.L.F., una rassegna indipendente che possa, innanzitutto, recuperare il coinvolgimento attivo degli studenti, anche fuori del orario curriculare, nonché riallacciare i rapporti tra università e città. Vivere l’università come mero luogo di apprendimento didattico non è più sufficiente, così come un’università che non dialoga con il territorio su cui è nata e fiorita rappresenta uno spazio vuoto, destinato a morire. In questo senso, anche la scelta del titolo, un acronimo simpatico e accattivante, può giocare a favore di un più ampio coinvolgimento di persone. M.I.L.F. è il simbolo di ciò che è maturo, ma non ancora datato, di ciò che è insoddisfatto, ma ancora attraente, di ciò che sembra irraggiungibile, ma, proprio per questo, sobilla le fantasie più ardite. È un gioco d’immaginazione M.I.L.F., un invito “spinto” alla creatività, un tentativo di abbattere le distanze. In quest’ottica, musica, letteratura, arte e filosofia non possono più rappresentare dame di compagnia con cui trastullarsi per ammazzare il tempo, ma incarnano i viatici attraverso cui “ripensarlo” questo nostro tempo. 

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Un ringraziamento particolare al nostro Gianluca Gallo 

BOB CORN showcase
Love turns around
da San Martino Spino a Rende 
martedì 18 marzo ore 21:00
aula F2 cubo 18C UNICAL

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IL FILO DI SOPHIA

lunedì 3 marzo 2014

M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia) #1 >>> martedì4marzo >>> Dal primo all'ultimo Dio / Storie tra musica e scrittura / Incontro con EMIDIO CLEMENTI


"Dire qualcosa mentre si è rapiti dall'uragano / ecco l'unico fatto che possa compensarmi di non essere io l'uragano" 
(Emidio Clementi)

Martedì 4 marzo ore 19:30 (aula F2 cubo 18C UNICAL) in scena il primo atto di M.I.L.F., la rassegna indipendente di musica letteratura e filosofia organizzata dal FILO DI SOPHIA, che si snoderà attraverso i mesi di marzo, aprile e maggio a suon di scrittori, musicisti e filosofi. 
Primo ospite della rassegna EMIDIO CLEMENTI, scrittore e leader dello storico gruppo musicale MASSIMO VOLUME. 
"Dal primo all'ultimo Dio", storie tra musica e scrittura, appunto, per raccontare una lunga parabola che dai testi musicali ha portato Emidio dritto nell'universo della narrazione, del romanzo.
Un incontro pubblico, un'operazione a cuore aperto, un'occasione irripetibile per conoscere uno dei più influenti personaggi della musica indipendente italiana.
Poi momento convivialità con il MANGIA&BEVI e buona musica.
E il giorno dopo, ci spostiamo tutti in massa al Teatro Auditorium dell'Unical per passare dalle parole ai fatti.

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EMIDIO CLEMENTI

Scrittore e musicista, fondatore e voce del gruppo musicale MASSIMO VOLUME, ha esordito, come scrittore, con "Gara di resistenza" (raccolta di racconti di ispirazione autobiografica, 1997). Successivamente ha pubblicato i romanzi "Il tempo di prima" (Enrico si reca in un hotel in un paese sperduto sugli Appennini, popolato di altri personaggi, come lui, in fuga dal loro passato, 2000), "La notte del Pratello" (Emidio Clementi racconta la sua esperienza con gli incredibili personaggi reali di Via Del Pratello, la strada-simbolo di un quartiere di Bologna ricco di fermento popolare e culturale nella prima metà degli anni '90, 2001), "L'ultimo dio" (Emidio Clementi racconta la sua prima giovinezza a San Benedetto Del Tronto, il girovagare che lo porta anche in Svezia, e l'approdo a Bologna dove scopre Carnevali e fonda i Massimo Volume, 2004), "Matilde e i suoi tre padri" (Laura e Arturo e la Bologna del Movimento. La West Coast dal sogno hippy all'incubo eroina. Il ritorno di Laura a Bologna con la loro figlia Matilde, che cresce desiderando normalità e stabilità. Gli altri uomini di Laura e il ritorno di Arturo, che cerca di recuperare un rapporto con la figlia, 2009).
Il suo ultimo romanzo, "La ragione delle mani", uscito nel 2012, è un viaggio tra personaggi immaginari e reali, una serie di ritratti e dialoghi caratterizzati da un'intimità che rivela invece di nascondere, mettendo a fuoco paure, ossessioni e slanci.

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M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia)

Rivendicare, oggi, il proprio essere “indipendenti” (che si parli di case editrici, gruppi musicali, progetti artistici di ogni sorta) evoca fantasmi radical chic che stentano ad abbandonare le nostre città, sempre più infestate dal vecchio demone dell’estetizzazione. Alberga una strana e perniciosa tendenza in ciò che definiamo “indipendente”: da un lato, si aspira alla più totale autonomia e originalità, ma, paradossalmente, dall’altro, si fa ricorso a una serie di immagini, segni, giochi visivi, concetti, simboli culturali, che, tutti insieme, formano un apparato di convenzioni immediatamente e chiaramente riconoscibile da spettatori e fruitori. Che senso ha, quindi, scomodare la parola “indipendente” in questo sconfortante quadro di abulia creativa spacciata, tuttavia, per oro colato? 
IL FILO DI SOPHIA, dal suo avamposto decentrato e periferico, contesta questo ridicolo approccio che ha trasformato l'originario significato di “indipendente” in un cartello modaiolo di bassa lega. “Indipendente” vuol dire auto-gestione, auto-finanziamento, auto-produzione, possibilità d’espressione senza vincoli, libera circolazione delle idee, senza alcun marchio di fabbrica, difesa di visioni del mondo alternative rispetto all’egemonia culturale esercitata violentemente dai circuiti ufficiali, valorizzazione dei giovani talenti, dare voce a chi non ce l’ha, offrire gratuitamente contenuti inediti, contribuire a ricostruire il frammentato tessuto sociale, fungendo da spoletta tra città e università, pur non essendo riconducibili, una volta per tutte, né all’una né all’altra. 
Così, abbiamo pensato di dare vita a M.I.L.F., una rassegna indipendente che possa, innanzitutto, recuperare il coinvolgimento attivo degli studenti, anche fuori del orario curriculare, nonché riallacciare i rapporti tra università e città. Vivere l’università come mero luogo di apprendimento didattico non è più sufficiente, così come un’università che non dialoga con il territorio su cui è nata e fiorita rappresenta uno spazio vuoto, destinato a morire. In questo senso, anche la scelta del titolo, un acronimo simpatico e accattivante, può giocare a favore di un più ampio coinvolgimento di persone. M.I.L.F. è il simbolo di ciò che è maturo, ma non ancora datato, di ciò che è insoddisfatto, ma ancora attraente, di ciò che sembra irraggiungibile, ma, proprio per questo, sobilla le fantasie più ardite. È un gioco d’immaginazione M.I.L.F., un invito “spinto” alla creatività, un tentativo di abbattere le distanze. In quest’ottica, musica, letteratura, arte e filosofia non possono più rappresentare dame di compagnia con cui trastullarsi per ammazzare il tempo, ma incarnano i viatici attraverso cui “ripensarlo” questo nostro tempo. 

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Un grazie particolare a Loredana Ciliberto ed Ester Apa 

DAL PRIMO ALL'ULTIMO DIO
storie tra musica e scrittura
incontro con EMIDIO CLEMENTI
martedì 4 marzo ore 19:30
aula F2 cubo 18C UNICAL

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sabato 22 febbraio 2014

ESSERE ROGER FEDERER (tennis, libri e altre malattie) >>>mar25feb>>> un genio dello sport tra gioco e letteratura / musica e proiezioni / mangia&bevi / smashate e rovesci nel corridoio


"Quasi tutti quelli che amano il tennis e seguono i tornei maschili in televisione avranno sperimentato, negli ultimi anni, uno di quelli che potrebbero essere definiti “Federer Moments”. Ci sono delle volte, quando guardi giocare il giovane tennista svizzero, in cui la mascella scende giù, gli occhi si proiettano in avanti ed emetti suoni che inducono il coniuge nell’altra stanza a venire a vedere se ti è successo qualcosa" (David Foster Wallace)

Martedì 25 febbraio ore 20:30 IL FILO DI SOPHIA scende sul "sintetico" dell'aula F2 (CUBO 18C UNICAL) per celebrare, tra gioco e letteratura, quel genio della racchetta che risponde al nome di ROGER FEDERER. Visioni e racconti di tennis, libri e altre malattie del genere, per una serata che si preannuncia al fulmicotone, patrocinata da Giampiero "bisteccone" Galeazzi.
Porta la racchetta da casa (anche i tamburelli vanno bene) che poi ci facciamo due passaggi tutti insieme.
Ecco cosa vi aspetta:

☞ "ESSERE ROGER FEDERER (tennis, libri e altre malattie)" a cura di Alfonso Bombini (blogger e giornalista) e Fabio Aloe (maestro di tennis e presidente del circolo tennis del CUS Unical)

☞ musica e proiezioni

☞ mangia&bevi

☞ smashate e rovesci (quest'ultimi, possibilmente, in bagno)

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ESSERE ROGER FEDERER (tennis, libri e altre malattie)

Chi non ha mai vissuto quelli che lo scrittore americano, David Foster Wallace, chiama «momenti Federer»? Non serve essere geni della racchetta per partecipare al grande spettacolo di ciò che che Gianni Clerici chiama «antico sport di palla, antenato della Pallacorda». E come ogni rivoluzione che si rispetti, la svolta di Federer porta nel gioco contemporaneo una bellezza inarrivabile e al contempo terribilmente umana e fragile. 
Da Wittgenstein a Bourdieu, la mano fatata di Roger supera il concetto di regola e strategia.

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"ESSERE ROGER FEDERER (tennis, libri e altre malattie)"
a cura di Alfonso Bombini e Fabio Aloe 
martedì 25 febbraio ore 20:30
aula F2 cubo 18C UNICAL

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sabato 8 febbraio 2014

Dalla filosofia del dub al dub della filosofia >> Martedì 11 febbraio >> a cura di Vladimir Costabile




"È una vibrazione coordinata con la pulsazione del cuore, uno stimolante la cui bellezza è contenuta nella vibrazione pulsante di energia termica audio-musicale. Dub is a mix of a mix that you just can't resist. Flash it!" (Mikey Dread)

Martedì 11 febbraio ore 20:30 l'aula F2 (cubo 18C UNICAL) si trasforma in un piccolo laboratorio musicale, in una macelleria sonora, dove tra un battito e l'altro ci trovi effetti, riverberi, echi. Un percorso ritmico-leibniziano a colpi di drum 'n' bass e prelibati assaggi
di infinito.
Un suono che vibra lungo l'addome e nel petto, spingendo al movimento, lo stesso che ti porterà da casa fino ai dolci declivi di Arcavacata, per beccarti:

∞ "Dalla filosofia del Dub al Dub della filosofia" (un percorso ritmico-leibniziano a cura di Vladimir Costabile + guest star)

∞ Musica e proiezioni

∞ Mangia&Bevi

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Perchè la filosofia ha bisogno del Dub?
Perchè il Dub diventa filosofia?

SCALETTA:

- primo brano musicale

- cenni storici, presentazione dei concetti di base,
tecniche di dubbing

- secondo brano inedito (set tempo reale)

- il concetto di loop, scomposizione infinitesimale, cenni sui frattali,
concetto di infinito

- 1° INTERVALLO FILOSOFICO DUBBATO

- terzo brano inedito (set in tempo reale)

- space echo, il concetto di stereofonia e monofonia, spazio e tempo, il multiplo

- 2° INTERVALLO FILOSOFICO DUBBATO

- quarto brano

- improvvisazione, irripetibilità, il gesto unico nell'arte, DUB session

- 3° INTERVALLO FILOSOFICO DUBBATO

- quinto brano

- la morte del DUB e rinascita come filosofia di approccio alla musica. Resurrezione nei generi moderni

- mini dj set di 5 brani con riferimenti alle influenze del DUB nella
musica moderna

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DALLA FILOSOFIA DEL DUB AL DUB DELLA FILOSOFIA
un percorso ritmico-leibniziano a cura di Vladimir Costabile
(+ guest star)
martedì 11 febbraio ore 20:30 aula F2 cubo 18C UNICAL

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IL FILO DI SOPHIA

lunedì 27 gennaio 2014

IN RAINBOWS (pt. 2)>>mar 28 gen>>percorsi sonori e visivi tra musica, pittura e videoclip da Cosenza a Toronto


"Don't you wonder sometimes 'bout sound and vision / blue, blue, electric blue / that's the colour of my room / where I will live / blue, blue" (David Bowie)

Martedì 28 gennaio ore 19:30 (aula F2 cubo 18C UNICAL) il FILO DI SOPHIA attacca il giradischi e pompa musica per gli occhi e per il cuore, per il secondo atto di IN RAINBOWS, la mini-rassegna dedicata al "colore" tra immagini, suoni e parole.

Due viaggi a colpi di suoni e immagini, uno tra le avanguardie pittorico-musicali d'inizio secolo, l'altro tutto contemporaneo, due storie da ascoltare e guardare tutte d'un fiato.

Ecco la tracklist della serata:

♫ "Composizioni per gli occhi. Musica e pittura in alcune poetiche del '900" (a cura di Stefano Amato)

♫ "Sound and Vision. Geografie sonore da Cosenza a Toronto" (a cura di Fabio Nirta)

♫ Set audio-video chillwave (w/ Fabio Nirta)

♫ Mangia&Bevi

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Composizioni per gli occhi (Stefano Amato)

A partire dai primi anni del Novecento alcune personalità artistiche decidono, in ambito musicale e pittorico, di perseguire nuove finalità estetiche. Le due arti vengono vicendevolmente accostate in virtù di una nuova ricerca del bello. In breve tempo proliferano i pretesti per rompere con la tradizione in virtù di nuove forme e linguaggi, manifesti artistici e speculazioni teoriche. Kandinskij, Schönberg, Boulez, Klee, Skrjabin ed altri getteranno solide fondamenta per le prime vere avanguardie del secolo, anticipando in alcuni casi le tematiche fondamentali del Novecento. Un percorso sonoro e visivo attraverso le opere più suggestive.

Sound and vision (Fabio Nirta)

Un viaggio emozionale, alla scoperta dei legami profondi tra musica e immagini. Geografie e traiettorie che da Cosenza ci conducono dritte fino a Toronto, nel tentativo di costruire un immaginario, un'estetica con il solo uso di suoni e visioni. Un appassionato arrivederci perché tutte le storie hanno una fine, perché dietro una consolle c'è molto di più, c'è una cultura, quella sì, destinata a non scomparire.

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IN RAINBOWS (pt. 2)
percorsi sonori e visivi da Cosenza a Toronto
martedì 28 gennaio ore 19:30
aula F2 cubo 18C UNICAL

per info: ilfilodisophia@gmail.com
ilfilodisophia.blogspot.it
facebook.com/ilfilodisophiaunical

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IL FILO DI SOPHIA