domenica 29 gennaio 2012

IL FILO DI SOPHIA presenta "I fotografi di Walter Benjamin" giovedì 2 febbraio ore 19


               
Neanche fossimo Maradona, anche questa settimana il FILO DI SOPHIA raddoppia e giovedì 2 febbraio propone il secondo dei numerosi appuntamenti dedicati alla storia della fotografia, previsti all'interno della rassegna ".nef".
Questa settimana incontreremo Claudio Valerio che ci parlerà dei "Fotografi di Walter Benjamin", uno dei primi filosofi ad essersi seriamente interessato di questa nobile forma d'espressione artistica.
Nel 1931, sulla rivista berlinese "Die literarische Welt" viene pubblicato il breve saggio "Piccola storia della fotografia", dove Benjamin ripercorre le origini del fenomeno, citando diversi tra i primi fotografi: Hill, Cameron, Hugo, Nadar, Daguerre, Niepce, Sander e molti altri.
Sarà un'ottima occasione per discutere dell'evoluzione del fenomeno dalla dagherrotipia alla moderna fotografia, nonchè del rapporto tra uomo e apparato meccanico.
A seguire dibattito e mangia&bevi del giovedì

Un significativo stralcio tratto dal testo di Benjamin:
"La natura che parla alla macchina fotografica è una natura diversa da quella che parla all'occhio; diversa specialmente per questo, che al posto di uno spazio elaborato consapevolmente dall'uomo, c'è uno spazio elaborato inconsciamente. Se è del tutto usuale che un uomo si renda conto, per esempio, dell'andatura della gente, sia pure all'ingrosso, egli di certo non sa nulla del loro contegno nel frammento di secondo in cui si allunga il passo. La fotografia, coi suoi mezzi ausiliari: con il rallentatore, con gli ingrandimenti, glielo mostra. Soltanto attraverso la fotografia egli scopre questo inconscio ottico, come, attraverso la psiacanalisi, l'inconscio istintivo".

L'APPUNTAMENTO E' PER GIOVEDI' 2 FEBBRAIO ORE 19
AULA F2 CUBO 18/C DIP. FILOSOFIA UNICAL

". nef: incontri di storia della fotografia" atto II

VI ASPETTIAMO!!!

FILODISOPHIA&LOVE

IL FILO DI SOPHIA presenta "Light Bulbs atto II": proiezione "Life in a day" Martedì 31 gennaio ore 19


Martedì 31 gennaio ore 19 secondo appuntamento con la rassegna "Light Bulbs: testimonianze dal cinema da Godard al videomaker". Assisteremo alla proiezione di "Life in a day", pellicola veramente molto particolare, diretta da Kevin Macdonald e prodotta da Ridley Scott. Un esperimento di portata globale, quello di "Life in a day", dove sono normalissimi utenti di YouTube a fare cinema.
Prima della visione presentermo il film e discuteremo dei rapporti tra cinema e documentario, cinema e cronaca, cinema e valore della testimonianza.
A seguire dibattito, solito mangia&bevi e musica (dal vivo e non).

Adesso, qualche informazione in più sul film:

Si tratta di un documentario di 90 minuti costruito con i video girati nella sola giornata dello scorso 24 luglio dagli utenti di youtube. La terra, 24 ore, 6 miliardi di prospettive, un esperimento unico di social film-making, come dichiarato dagli stessi autori.
I filmati ricevuti sono stati più di 80.000, da 190 paesi. Un team di editor (reclutati tra giovani registi, documentaristi e studenti delle scuole di cinema) hanno visionato quasi 5000 ore di riprese e, per rendere possibile il montaggio, hanno attribuito un punteggio a stelle e taggato tutte le clip con parole chiave (tutti i filmati, anche quelli non utilizzati, sono visibili sul canale youtube dedicato).
Agli utenti è stato chiesto di inviare filmati che rispondessero a tre domande: cosa amate? Cosa vi spaventa? E cosa c'è nelle vostre tasche? Sono stati richiesti filmati di buona qualità ma non necessariamente dal forte impatto emotivo piuttosto momenti quotidiani, le piccole storie di ogni giorno.
La prima scena mostra la luna nella notte tra il 23 e il 24 luglio poi si susseguono diversi episodi come un ragazzo che si rade per la prima volta, donne africane che cantano, una coppia che festeggia 50 anni di matrimonio, un uomo che si risveglia dopo un'operazione e ringrazia lo staff dei medici e le impressionanti immagini della tragedia della Love Parade, il festival dance di Duisburg in Germania, che si è svolta proprio il 24 luglio (21 morti e centinaia di feriti provocati da una calca improvvisa mentre altri partecipanti ignari continuavano a ballare ).
Gli episodi sono legati dallo scorrere dei momenti della giornata, con uno stile di montaggio poco narrativo e molto ritmato. Un elemento fondamentale è la colonna sonora, anche questa realizzata con user-generated content dal geniale musicista sperimentale Matthew Herbert, che ha spiegato in un video alla community di youtube come dare il proprio contributo: ha chiesto di registrare un solo applauso, un respiro e una nota tenuta il più a lungo possibile.

VI ASPETTIAMO MARTEDI' 31 GENNAIO ORE 19 AULA F2
CUBO 18/C DIP. FILOSOFIA UNICAL

LIGHT BULBS: QUANDO IL CINEMA SI ACCENDE!

VIENI A TROVARCI!!!

FILODISOPHIA&LOVE

lunedì 16 gennaio 2012

IL FILO DI SOPHIA presenta: "La vita che verrà" Giovedì 19 gennaio ore 19:00



"La vita che verrà è quella che, finalmente, di nuovo possiamo immaginare oltre quella che stiamo vivendo. Una vita che in molti hanno provato a farci credere fosse non solo l'unica possibile ma anche la migliore. Ma oggi sappiamo che questo non è vero, che altre vite sono possibili, che così come - ad esempio non moriamo più per il virus del vaiolo (che sopravvive ibernato solo nei frigoriferi di due laboratori scientifici), possiamo anche vivere senza e oltre il capitalismo."
La vita che verrà è quella che, tutti insieme appassionatamente potremo provare a immaginare GIOVEDI' 19 GENNAIO al FILO DI SOPHIA in occasione della presentazione del nuovo libro di Felice Cimatti.
Assieme all'autore discuteranno Fortunato Cacciatore e Marco Gatto.

Ma non finisce qui...prima della serata avremo il piacere di presentare le attività del neonato CIRCOLO CABRET e, in particolare, del corso di Radiofonia che si terrà all'Unical in collaborazione con PONTERADIO. 
Per maggiori info potete consultare il sito del Circolo: http://www.circolocabret.com/

Inoltre, sarà l'occasione per presentare il Corso Internazionale di Editoria e Giornalismo, organizzato dall'editore romano Leconte, in collaborazione con il Filo di Sophia, che aprirà i battenti giovedì 26 gennaio prossimo a Cosenza. Lezioni, seminari, incontri con scrittori stranieri, proiezioni, stage.
Maggiori info qui: http://www.storie.it/corsocosenzacalendario.htm

Ma, ancora non basta, ci vogliamo rovinare: il tutto sarà accompagnato da un'interessante mostra di FUMETTI e VIGNETTE dedicata ai filosofi dell'antica Grecia, ideata da Andrea Mannino e Danilo Sirianni.

A seguire dibattito e solito mangia&bevi.

Di seguito un interessante articolo dedicato proprio al libro di Cimatti di Marco Mazzeo apparso sul Manifesto:

"La vita che verrà", nuovo saggio di Felice Cimatti?Animali politici in cerca di autore ?Il fondamento biologico del carattere politico della vita umana svela l'innaturalità di un capitalismo che limita le potenzialità e apre le possibilità di desiderare un altro mondo possibile
Cosa è naturale per gli esseri umani? Joseph Ratzinger ammonisce che è naturale quella vita che rispetta i precetti della chiesa cattolica e fa a meno di mezzi tecnici, come ad esempio i contraccettivi. Poi però benedice l'esistenza di respiratori automatici che ci impediscano di riposare tra le braccia del padre eterno. L'attuale ministro delle famiglia, Carlo Giovanardi, continua la sua misteriosa battaglia contro le droghe poiché queste altererebbero il nostro equilibrio naturale senza avere la bontà di dirci perché, allora, escludere dalla lista delle sostanze proibite lo Chardonnet e le Marlboro, la cannella o la Coca-Cola. Tra le fila di chi si dichiara naturalista le cose non sembrano andare meglio: qualche anno fa Steven Pinker, uno degli esponenti più autorevoli di una linea di ricerca molto in voga (la psicologia evoluzionistica), riportava con soddisfazione ricerche statistiche che dimostrerebbero il fondamento genetico della propensione dei cittadini statunitensi per il partito democratico o repubblicano. 
Animati dallo spiritualismo più rancoroso o da un'idea del materialismo a dir poco semplificata, spesso rimaniamo prigionieri di un'immagine della natura umana che la ritrae come fosse il dolce che ordiniamo in pasticceria: una torta a strati. La base sarebbe costituita da una struttura rigida rappresentata dalla nostra "vera natura" (spirituale per Ratzinger, genetica per Pinker); i piani superiori sarebbero aggiunte culturali, linguistiche e tecniche utili a correggerne il sapore o a renderne dannoso il contenuto con la loro abbondanza di calorie, panna e saccarosio. 

Macchine biologiche

L'ultimo libro di Felice Cimatti (La vita che verrà. Biopolitica per Homo sapiens, ombre corte, pp. 158, euro 16) discute equivoci filosofici e conseguenze politiche di una simile concezione della natura umana. La biopolitica evocata nel titolo del libro, infatti, non è di tipo tradizionale. Non si concentra solo sull'impiego politico della struttura biologica della nostra e delle altre specie, ma anche sull'altro lato della faccenda, spesso trascurato, cioè sul fondamento biologico del carattere politico della vita umana. Siamo animali politici, afferma Aristotele, ed è da qui che Cimatti comincia il proprio percorso: non siamo angeli decaduti ma animali, macchine biologiche che respirano aria e bruciano energia; siamo però forme di vita politiche e non semplicemente sociali, perché a differenza delle api il vivere comune necessario per la nostra sopravvivenza non è regolato da istinti di sicura applicazione. 
Il linguaggio verbale è la colonna portante della condizione dell'Homo sapiens: è legato a una dotazione biologica potenziale che, per trovare forma, ha bisogno di una organizzazione storica. Ogni essere umano è dotato di un patrimonio cerebrale e articolatorio chiamato facoltà del linguaggio. Se, però, un cucciolo d'uomo non ha la possibilità di apprendere una lingua e di poterla praticare con tutte le sue incertezze ed errori, rischia di rimanere bloccato in quella condizione sospesa rappresentata da François Truffaut nel film Il ragazzo selvaggio o da Werner Herzog ne L'enigma di Kaspar Hauser. Per questa ragione quella del libro è innanzitutto una biolinguistica. Ciò non significa che il focus principale del testo sia concentrato in modo esclusivo e diretto sul linguaggio verbale. Cimatti si concentra su quel che dal linguaggio deriva: le modalità nelle quali camminiamo, mangiamo, facciamo l'amore sono legate a doppio filo al fatto che siamo mammiferi dotati di parola. Due, allora, le direzioni di ricerca nelle quali si articola il testo: una punta all'economia politica, l'altra alla psicoanalisi. Nel primo caso, La vita che verrà si impegna in un compito generoso, per certi aspetti titanico: mettere insieme quel che nella ricerca linguistica contemporanea è diviso. 
Si prenda il più importante linguista vivente, Noam Chomsky. In questo caso, teoria scientifica e prassi politica (vicina, come è noto, ai movimenti più radicali) vivono di una scissione dissociativa. Il Chomsky che parla di linguaggio mai si intrattiene su questioni politiche e viceversa, come se in un mondo nel quale la prima merce è la parola e la cognizione, si trattasse di pianeti distanti anni luce. Cimatti osa lì dove il linguista americano esita: in un momento storico nel quale sembra che sia il capitale l'unico vestito costruito a misura della nostra natura, il libro rovescia il tavolo e ribalta il discorso. 
Come insegna Chomsky, un elemento distintivo del linguaggio verbale è la creatività, non l'intuizione mistica del genio ispirato ma la possibilità di costruire frasi sempre nuove e indipendenti da quel che ci circonda: il bambino dispettoso guarda una parete bianca e, sollecitato su quale colore stia percependo in quel momento, risponde "nero!"; il cittadino greco al quale è presentato un conto di cui non è responsabile risponde che magari è meglio che siano le banche a pagare la loro crisi. Poiché lo sfruttamento capitalistico del lavoro si basa su una riduzione coercitiva delle capacità creative umane, argomenta Cimatti, il capitalismo è una forma economica non solo evitabile ma addirittura innaturale poiché limita le potenzialità di vita che contraddistinguono la specie dei sapiens. 

Desideri di un altro mondo

È a tal proposito che il movimento psicoanalitico è chiamato a una scelta. Se si pone come una prassi puramente interpretativa, legata alla scoperta del significato dei sogni o degli atti mancati, decide di non incidere sui tempi nei quali vive e divenire una cura senza fine dedicata all'analisi dei meandri tormentati dell'inconscio e a rendere conformi alle norme sociali vigenti le forme della sua individuazione. Oppure può scegliere una via più rischiosa ma potenzialmente liberatoria, segnalata dallo stesso Freud nei Tre saggi sulla teoria sessuale o da figure successive come Jacques Lacan: non solo analizzare il desiderio ma contribuire a non farlo morire, a renderlo disponibile per esperienze che ci ricordino che un altro mondo è possibile. 

RIBADIAMO L'APPUNTAMENTO: GIOVEDI' 19 GENNAIO ORE 19 AULA F2 CUBO 18/C DIPARTIMENTO FILOSOFIA UNICAL

...Non è certo la prima volta che una vita diversa viene immaginata, e non sarà certamente nemmeno l'ultima...vi aspettiamo!!!

FILODISOPHIA&LOVE

mercoledì 11 gennaio 2012

Il filo di Sophia presenta: "Di cosa parliamo quando parliamo di fotografia" Giovedì 12 gennaio, ore 19




IL FILO DI SOPHIA, questa settimana, raddoppia e invita tutti a partecipare alla prima puntata del ciclo di incontri ".nef - Silenzio, parla la fotografia" dedicato, per l'appunto, alla storia della fotografia. Sarà Marcello Walter Bruno a menare le danze di questo primo appuntamento, parlandoci del rapporto tra IMMAGINE e MODERNITA' nel tentativo di comprendere di cosa parliamo, oggi, quando parliamo di fotografia, per citare un'espressione del benemerito Carver.
La fotografia è una forma d'arte? Che influenza ha avuto su quest'ultima? Che forme ibride sono nate a partire dall'intreccio di fotografia ed espressioni artisitche? 
Questo e molto di più se giovedì sera avrete la bontà di esserci!
Sarà l'occasione, inoltre, per presentare tutti gli altri incontri del ciclo, dove ci si occuperà, più nello specifico, della produzione di singoli fotografi, anche con l'ausilio di materiali audio-visivi. 
A SEGUIRE PROIEZIONE "A SORPRESA", DIBATTITO E SOLITO MANGIA&BEVI
TUTTO QUESTO GIOVEDI' 12 GENNAIO ORE 19 AULA F2 CUBO 18/C DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA UNICAL

FILODISOPHIA&LOVE

mercoledì 4 gennaio 2012

IL FILO DI SOPHIA presenta: "Casta Calabra: discesa agli inferi della politica" MARTEDI' 10 GENNAIO, ORE 19:00




ANNO NUOVO, VITA VECCHIA: torna, puntuale come la pillola per la pressione, il FILO DI SOPHIA con un appuntamento di alto spessore dedicato alle storture e brutture della politica calabrese che, per non farsi mancare nulla, segue i passi sbilenchi di quella nazionale.
Presenteremo il libro "Casta Calabra. La politica? Sempre meglio che lavorare..." scritto dal direttore del Corriere della Calabria Paolo Pollichieni, assieme ad Eugenio Furia, Giampaolo Latella, Pablo Petrasso e Antonio Ricchio, uscito nello scorso mese di dicembre.
Con noi, a discutere dal vivo del volume, ci saranno due degli autori: Eugenio Furia e Pablo Petrasso, entrambi giornalisti del Corriere della Calabria.

Leggiamo una breve introduzione al testo:
«L’indice di alfabetizzazione dei consiglieri regionali della prima legislatura era doppio rispetto a quello degli attuali inquilini di Palazzo Campanella. Nella prima legislatura nessun consigliere regionale viveva di politica, oggi ben quindici non hanno mai presentato alcun reddito da lavoro dipendente. Non hanno mai conosciuto, neanche per un giorno, la dimensione del lavoro. A questi si aggiungano due consiglieri regionali che hanno “lavorato” ma come calciatori in categorie dilettanti e semiprofessionistiche». È uno stralcio del primo capitolo di “Casta calabra”, libro che prende le mosse da un dialogo surreale avvenuto a Palazzo Campanella nel giorno in cui il consiglio regionale, per difendere comuni interessi di “casta”, si organizzò per “condannare” un'inchiesta di “Presa diretta”, trasmissione di Riccardo Iacona. Un perfetto esempio di trasversalismo. Lo stesso trasversalismo che permea tutto il volume, che racconta i guadagni della classe dirigente e ne rivela i privilegi, senza risparmiare alcun aspetto del circuito politico. Una sorta di discesa agli inferi spiega i metodi sfruttati per costruire il consenso, racconta l'inciucio dinamico e i (falsi) tagli ai costi della politica, le auto-nomine e la trasformazione di alcuni enti strumentali in aziende di famiglia. Caste e sottocaste sono passate al setaccio insieme con le dinastie del potere calabrese, i buchi neri dell'elefantiaca burocrazia regionale, i silenzi (uniti agli scandali) delle università nostrane e il famigerato “modello Reggio” (che diventa “modello Peggio”). Un panorama desolante, specie se confrontato alla temperie morale dei padri nobili del regionalismo calabrese. Un capitolo è riservato anche a loro. Perché, anche se è complicato, si può continuare a sperare.

Sarà l'occasione, anche, per presentare l'attività del giovane "Corriere della Calabria", testata "fuori dal coro" all'interno del panorama giornalistico regionale.

VI ASPETTIAMO MARTEDI' 10 GENNAIO ORE 19 AULA F2 CUBO 18/C DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA UNICAL

A SEGUIRE DIBATTITO E SOLITO MANGIA&BEVI

PERCHE' ANCHE I FATTI DI CASA NOSTRA VALGONO...

FILODISOPHIA&LOVE