martedì 24 novembre 2015

Where is my mind? | incontro dibattito mostra dj set mangia&bevi | mar 1 dicembre Ore 21 UNICAL


“Un pensiero in rivolta assume la fisionomia di un evento, evocando il respiro collettivo, i contesti e il tessuto di relazioni su cui agisce e dai quali è stato reso possibile”
(Mario Galzigna)

Martedì 1 dicembre ore 21 aula F1 cubo 18C UNICAL
Segna data, ora e luogo, perché ritorna Il Filo DI Sophia, con la sua ottava annata di attività.
Ormai, lo sapete, un modo alternativo di vivere gli spazi comuni, all'insegn della contaminazione, del dialogo aperto, a cuor contento, con il preciso intento di far transitare dalla nostra università persone, idee e saperi altrimeti assenti.

"Where is my mind?", il titolo della serata inaugurale, in cui ci interrogheremo sul ruolo che la nostra mente e il nostro pensiero ricoprono dentro gli spazi che abitiamo ogni giorno.
Il pensiero deve recuperare la sua originaria vocazione insorgente, spaesante, sovvertitrice, se vogliamo porre freno e ribellarci alla "disperanza" che affligge il nostro tempo.
Ne discuteremo attraverso parole, immagini, suoni.

Avremo con noi MARIO GALZIGNA, filosofo e storico delle scienze, epistemologo clinico, professore all'Università Ca' Foscari di Venezia, per un incontro dal titolo "Soggetti, poteri, antagonismi. Tra follia e norma sociale". A coadiuvarlo Massimo Lanzaro, scrittore, già primario psichiatra e docente al Royal Free Hospital di Londra.

Negli spazi antistanti l'aula, ospiteremo la mostra "Where is (the) Pink Elephant?" di Fabio De Marco e Fabrizio De Masi, mentre a "scenografare" l'aula sarà Federica Armeni.

A scaldare i nostri corpi, ci penseranno i ragazzi di Turnover, con il loro "trattamento sonoro obbligatorio".

A condire il tutto, come sempre, il nostro mangia&bevi comunitario, cucinato con prodotti solidali.

In più, avremo il piacere di ospitare il banchetto della bottega equo-solidale Otra Vez.

*****INGRESSO GRATUITO*****

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MARIO GALZIGNA
Tra i più affezionati allievi italiani di Michel Foucault. Le sue ultime imprese lo hanno visto tradurre e curare alcuni tra i più importanti corsi al Collège de France e, sopratutto, la nuova edizione della Storia della follia, che include una serie di inediti e fa di quest'opera oggi la migliore edizione esistente al mondo. Insegna Storia della cultura scientifica ed Etnopsichiatria e psichiatria clinica presso l’Università di Venezia. Si occupa di pratiche epistemologiche nel campo delle prestazioni psichiatriche, con una finalità di integrazione dei saperi e delle condotte terapeutiche. Si è inoltre occupato della genealogia e della storia dei saperi psichiatrici. Tra i suoi libri: Il mondo della mente. Per un’epistemologia della cura (Venezia 2006); Rivolte del pensiero. Dopo Foucault, per riaprire il tempo (Torino 2013). Ha curato, tra gli altri: La sfida dell’altro. Le scienze psichiche in una società multiculturale (Venezia 1999); Volti dell’identità. Le scienze psichiche, l’altro, lo straniero (Venezia 2001); Foucault, oggi (Milano 2008).

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martedì 1 dicembre ore 21 aula F1 cubo 18C UNICAL
WHERE IS MY MIND?
incontro dibattito mostra dj set mangia&bevi
INGRESSO GRATUITO

Per info, insulti, inviti a cena:
ilfilodisophia@gmail.com
ilfilodisophia.blogspot.it

Daje forte!
Vi aspettiamo numerosi!

#stayfilodisophia

mercoledì 16 settembre 2015

Campagna Crowdfunding MILF 3.0 (rassegna autogestita di cultura indipendente)


Lanciamo ufficialmente la nostra campagna di crowdfunding per realizzare la terza edizione di M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia), la rassegna autogestita che conclude l'anno di attività de Il filo di Sophia. 

Per leggere il nostro progetto completo e contribuire clicca: PRODUZIONI DAL BASSO_M.I.L.F.

Ci sono, dal 7 settembre al 5 gennaio, 120 giorni di tempo per darci una mano, prenotando una o più quote (5 euro ciascuna), per raggiungere l'obiettivo di 1800 euro, che è il nostro budget per dare vita ai 6 eventi che animeranno MILF, tra marzo e maggio 2016 negli spazi dell'UNICAL.
Abbiamo pensato anche a delle piccole ricompense per ringraziarvi del vostro contributo: a disposizione spille, adesivi, borse e magliette con le grafiche esclusive disegnate dal collettivo di artisti JesTime. Per i più generosi, poi, la possibilità di "prenotare" una delle nostre autoproduzioni teatrali.

Perché sostenerci?

La nostra associazione non gode di finanziamenti pubblici né del supporto di sponsor privati. Abbiamo sempre deciso di autofinanziare le nostre iniziative, tutte realizzate grazie alla solidarietà dei partecipanti. Altre forme di autofinanziamento, come accennato, sono e saranno le nostre auto-produzioni teatrali, ma anche adesivi, spillette e magliette. Come nei precedenti anni, la nostra associazione proporrà, due volte la settimana (da novembre a febbraio), una serie di incontri ed eventi culturali a ingresso gratuito. Come ogni anno tutti gli appuntamenti saranno accompagnati da una cena sociale gratuita con prodotti a Km 0. M.I.L.F. 3.0 rappresenta, quindi, una fetta, seppur importante, della stagione di iniziative che Il filo di Sophia, per l’ottavo anno consecutivo, intende proporre a università e città, nella piena convinzione che mettere in circolo le competenze, diffondere nuovi saperi, ripensare l’uso degli spazi, ci colloca in quella sfera pubblica che è immediatamente dimensione politico-sociale. Crediamo fermamente che l’attività culturale sia responsabilità, patrimonio e risorsa di tutto il territorio che la ospita. Per continuare a vivere, operare liberamente, agire senza vincoli, offrire al territorio contenuti condivisi e di qualità, abbiamo bisogno, come sempre, del vostro contributo. Sostenere M.I.L.F. significa credere insieme a noi che sia fondamentale tenere in vita un luogo di confronto e di dialogo libero e paritario, in cui creare nuove visioni collettive del nostro tempo. Sostenere il nostro crowfunding su “Produzioni dal Basso” significa diventare parte attiva di un progetto che vogliamo costruire tutti insieme, per difendere la diffusione autonoma e orizzontale dei saperi, rilanciare gli spazi sociali, ripensare il nostro modo di agire quotidiano. Per questo, ci rivolgiamo a singoli, associazioni, comitati, realtà di movimento, a chiunque, insomma, sposi la nostra idea e voglia contribuire a darle corpo.

Grazie di cuore! Stayfilodisophia!

mercoledì 3 giugno 2015

Sophia Love & Music vol. 4 > concerti dj set happening proiezioni limonate > Martedì 9 giugno Ore 20 UNICAL


"Sophia Love & Music" compie 4 anni. La serata festaiola che tradizionalmente chiude l'annata di attività de Il Filo DI Sophia è nuovamente pronta per animare gli spazi all'aperto della nostra università.
L'appuntamento è fissato per martedì 9 GIUGNO, a partire dalle ore 20, nella "piazzetta" antistante l'aula FILOL4 (cubo 28/B). Musica dal vivo, dj set, happening, proiezioni, birre gelate, panini e cuori caldi, ma, soprattutto, limonate.
Una serata all'insegna della gioia e della condivisione, del libero e creativo ripensamento degli spazi.

Ecco il programma musicale della serata:

FLAVIA LISOTTI & BRO. live
REAL PEPPER live
TURNOVER dj set
ONEDROP FELLAS dj set

Prestissimo tutti gli altri dettagli
*INGRESSO GRATUITO*

Segna la data, diffondi, partecipa!

giovedì 28 maggio 2015

Il filo di Sophia presenta "Il giardino di cemento" > pranzo di auto-finanziamento con accompagnamento musicale


Care amiche e cari amici, sabato 30 MAGGIO alle ore 13, nelle bucoliche e silenti campagne di Arcavacata, Il filo di Sophia vi chiama a raccolta per "Il giardino di cemento", un conviviale e abbondante pranzo di auto-finanziamento per festeggiare la chiusura delle nostre attività annuali e preparaci alla festa del 9 giugno all'università (Sophia Love & Music vol.4).
L'auto-finanziamento è l'unica forma di sostentamento che sposiamo e conosciamo per poter continuare a sopravvivere. Quindi, se ci volete bene, o, comunque, siete intenzionati a rimpinzarvi di cibo e buon vino, non potete non partecipare.
La quota di adesione è di 10 euro e comprende questo bel menù qui sotto:

- Antipasti misti
- Pasta alla Norma
- Risotto della Valle (salsiccia, asparagi, piselli | variante veg con zucchine al posto della carnazza)
- Grigliata mista a là Longeni | variante veg: spezzatino di seitan
- Frittata ai 4 finocchietti (ne crescono ben 18 varietà nei dintorni di Arcavacata)
- Verdure grigliate
- Buffet di dolci
- Vino a volontà

* I posti sono limitati, dato che non siamo Versailles, quindi, se volete essere dei nostri, scriveteci sulla nostra pagina facebook, sulla mail ilfilodisophia@gmail.com oppure chiamateci al 3282207753 | 3208861422 | 3200141887. Indicateci se siete onnivori, vegetariani, vegani o se avete intolleranze di qualche sorta. Varieremo alcuni ingredienti del menù in base alle vostre esigenze.
Avete tempo fino a giovedì 28, ché poi dobbiamo andare a fare la spesuccia!

Vi aspettiamo!

sabato 9 maggio 2015

M.I.L.F. 2.0 #5 | REUNION. Caos⊙Scacchi⊙Duchamp⊙Musica⊙Cage⊙Alchimia di LUIGI PORTO | installazioni luminose di Onofrio Colucci | mangia&bevi | Martedì 12 maggio Ore 21


Quinto appuntamento per M.I.L.F. 2.0, la rassegna auto-gestita che ibrida letteratura, filosofia e musica, organizzata da Il Filo DI Sophia negli spazi dell'università.

Martedì 12 maggio ore 21 vi aspettiamo in aula F2 cubo 18C (UNICAL) per assistere a "REUNION. Caos⊙Scacchi⊙Duchamp⊙Musica⊙Cage⊙Alchimia" di e con LUIGI PORTO. 
E partiremo da qui > Nel 1968, a Toronto, ebbe luogo l'ultima apparizione pubblica di Marcel Duchamp, in una performance collaborativa insieme alla moglie Teeny e al compositore John Cage. I tre si sfidarono in un torneo di scacchi utilizzando una scacchiera elettronica progettata per l'occasione, che a ogni mossa attivava l'esecuzione di brani musicali, secondo un principio aleatorio. La musica era di David Berham, David Tudor, Gordon Mumma e Lowel Cross. Dietro tutto questo c'era l'intera esperienza di vita, estetica e politica di Cage e Duchamp.
(Della partita a scacchi, infatti, parleremo pochissimo).

Nell'aula antistante ospiteremo, invece, un inedito esperimento artistico di Onofrio Colucci, "LAND ART - KOSMOS ART", un tentativo di creare spazio all'interno dello spazio già presente, con l'aiuto del buio e di un affascinante gioco di installazioni luminose.

E poi, ancora, socialità, musica e il nostro solito mangia&bevi comunitario.

*INGRESSO GRATUITO*

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Cos'è M.I.L.F.?

Rivendicare, oggi, il proprio essere “indipendenti” (che si parli di case editrici, gruppi musicali, progetti artistici di ogni sorta) evoca fantasmi radical chic che stentano ad abbandonare le nostre città, sempre più infestate dal vecchio demone dell'estetizzazione. Alberga una strana e perniciosa tendenza in ciò che definiamo “indipendente”: da un lato, si aspira alla più totale autonomia e originalità, ma, paradossalmente, dall'altro, si fa ricorso a una serie di immagini, segni, giochi visivi, concetti, simboli culturali, che, tutti insieme, formano un apparato di convenzioni immediatamente e chiaramente riconoscibile da spettatori e fruitori.
Che senso ha, quindi, scomodare la parola “indipendente” in questo sconfortante quadro di abulia creativa spacciata, tuttavia, per oro colato? 
“Indipendente” vuol dire auto-gestione, auto-finanziamento, auto-produzione, possibilità d’espressione senza vincoli, libera circolazione delle idee, senza alcun marchio di fabbrica, difesa di visioni del mondo alternative rispetto all’egemonia culturale esercitata violentemente dai circuiti ufficiali, valorizzazione dei giovani talenti, dare voce a chi non ce l’ha, contribuire a ricostruire il frammentato tessuto sociale, fungendo da spoletta tra città e università.
Così, abbiamo pensato di dare vita a M.I.L.F., una rassegna indipendente che possa, innanzitutto, recuperare il coinvolgimento attivo degli studenti, anche fuori dall'orario curriculare, nonché riallacciare i rapporti tra università e città. Vivere l’università come mero luogo di apprendimento didattico non è più sufficiente, così come un’università che non dialoga con il territorio su cui è nata e fiorita rappresenta uno spazio vuoto, destinato a morire. M.I.L.F. è il simbolo di ciò che è maturo, ma non ancora datato, di ciò che è insoddisfatto, ma ancora attraente, di ciò che sembra irraggiungibile, ma, proprio per questo, sobilla le fantasie più ardite. È un gioco d’immaginazione M.I.L.F., un invito “spinto” alla creatività, un tentativo di abbattere le distanze. In quest’ottica, musica, letteratura, arte e filosofia non possono più rappresentare dame di compagnia con cui trastullarsi per ammazzare il tempo, ma incarnano i viatici attraverso cui “ripensarlo” questo nostro tempo. 

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M.I.L.F. 2.0 #5 presenta
REUNION.
CAOS⊙SCACCHI⊙DUCHAMP
MUSICA⊙CAGE⊙ALCHIMIA
di e con LUIGI PORTO
+
LAND ART - KOSMOS ART
installazioni luminose di Onofrio Colucci
martedì 12 maggio ore 21
aula F2 cubo 18C UNICAL

*INGRESSO GRATUITO*

Per info, proposte, insulti:
ilfilodisophia@gmail.com | ilfilodisophia.blogspot.it | ci trovi anche su facebook, twitter e google+

Vi aspettiamo a braccia aperte!

martedì 21 aprile 2015

M.I.L.F. 2.0 #4 | DrEaM MaChInE. Dall'ideazione alla scrittura | incontro con EDOARDO ALBINATI | musica | mangia&bevi | Mercoledì 22 aprile Ore 21 Unical


"La letteratura è il luogo di molti paradossi e di azioni e rituali che all'inizio sembrano andare in direzione diametralmente opposta a quella che poi sarà il loro effettivo risultato: come il cavaliere che prima di mettersi al servizio di Cristo, gli sputa addosso. Il distacco più brutale dà inizio alla fusione più completa".
(Edoardo Albinati).

La scrittura è come una Dream Machine: provoca visioni, sobilla, induce uno stato simile a quello del sogno.

Per il quarto appuntamento di M.I.L.F. 2.0, la rassegna auto.-gestita di letteratura, musica e filosofia, organizzata da Il Filo DI Sophia, torneremo a indagare il multiforme universo della scrittura letteraria.
Mercoledì 22 aprile ore 21 (aula F2 cubo 18C UNICAL) ci chiederemo cosa accade in quel lungo tubo immaginativo che dall'ideazione porta alla scrittura, e lo faremo in compagnia di EDOARDO ALBINATI, scrittore, reporter e insegnante nel carcere romano di Rebibbia.

Da dove vengono le idee con cui formiamo una storia, in quale luogo si trova l’immagine intorno a cui cresce una poesia? Quali invenzioni attecchiscono e perché altre invece vengono abbandonate? Mentre si scrive un libro, a che punto si capisce se vale la pena continuare? Una volta finito, chi è meglio sia il suo primo lettore? E il suo giudizio, sarà attendibile? Come si trovano le parole giuste per raccontare una storia, soprattutto se la storia da raccontare riguarda la privazione della libertà individuale?

A seguire dibattito, musica e mangia&bevi comunitario.
-INGRESSO GRATUITO-

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EDOARDO ALBINATI

Vive a Roma dove dal 1994 svolge attività di insegnamento all’interno del penitenziario di Rebibbia. Ha tradotto testi di autori inglesi e americani tra cui: Vladimir Nabokov, Ambrose Bierce, Robert Louis Stevenson, John Ashbery. Ha inoltre tradotto La tempesta di William Shakespeare (1999) e adattato i romanzi di Chrétien de Troyes per lo spettacolo Graal (2000) e il poema di John Milton per lo spettacolo Paradiso (2004), tutti per la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Per lo stesso regista ha scritto Il colore bianco, andato in scena per le Olimpiadi di Torino 2006.
Dal suo libro Orti di guerra sono stati tratti venti episodi realizzati da Radiotre Rai (1997) con musiche di Fabrizio De Rossi Re (nell’edizione Fandango 2007). Con lo stesso musicista ha realizzato il cd Folgorazione (Contempo, 2005). Dal romanzo Il polacco lavatore di vetri il regista Peter Del Monte ha tratto il film La ballata del lavavetri presentato al Festival del Cinema di Venezia 1998. Nel 2002 ha lavorato presso l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati in Afghanistan e nel 2004 ha partecipato a una missione dell’UNHCR in Ciad, pubblicando reportages sul Corriere della Sera, The Washington Post e La Repubblica.
Dalla sua esperienza di insegnante all'interno del carcer di Rebibbia è nato il libro Maggio selvaggio, 1999 a cui hanno fatto seguito 19 (2000), Sintassi italiana (2001), Il ritorno (2002). Con il romanzo Svenimenti, ha vinto il Premio Viareggio nel 2004. Ha poi pubblicato Tuttalpiù muoio, (con Filippo Timi, Fandango 2006), Guerra alla tristezza! (Fandango 2009), Vita e morte di un ingegnere (Mondadori 2012), fino al recente (2014) Oro colato, otto lezione sulla materia della scrittura, nato da una serie di incontri tenuti gratuitamente all'Università di Roma, tra il 2011 e il 2012.

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Cos'è M.I.L.F.?

Rivendicare, oggi, il proprio essere “indipendenti” (che si parli di case editrici, gruppi musicali, progetti artistici di ogni sorta) evoca fantasmi radical chic che stentano ad abbandonare le nostre città, sempre più infestate dal vecchio demone dell’estetizzazione. Alberga una strana e perniciosa tendenza in ciò che definiamo “indipendente”: da un lato, si aspira alla più totale autonomia e originalità, ma, paradossalmente, dall’altro, si fa ricorso a una serie di immagini, segni, giochi visivi, concetti, simboli culturali, che, tutti insieme, formano un apparato di convenzioni immediatamente e chiaramente riconoscibile da spettatori e fruitori.
Che senso ha, quindi, scomodare la parola “indipendente” in questo sconfortante quadro di abulia creativa spacciata, tuttavia, per oro colato? 
“Indipendente” vuol dire auto-gestione, auto-finanziamento, auto-produzione, possibilità d’espressione senza vincoli, libera circolazione delle idee, senza alcun marchio di fabbrica, difesa di visioni del mondo alternative rispetto all’egemonia culturale esercitata violentemente dai circuiti ufficiali, valorizzazione dei giovani talenti, dare voce a chi non ce l’ha, contribuire a ricostruire il frammentato tessuto sociale, fungendo da spoletta tra città e università.
Così, abbiamo pensato di dare vita a M.I.L.F., una rassegna indipendente che possa, innanzitutto, recuperare il coinvolgimento attivo degli studenti, anche fuori dall'orario curriculare, nonché riallacciare i rapporti tra università e città. Vivere l’università come mero luogo di apprendimento didattico non è più sufficiente, così come un’università che non dialoga con il territorio su cui è nata e fiorita rappresenta uno spazio vuoto, destinato a morire. M.I.L.F. è il simbolo di ciò che è maturo, ma non ancora datato, di ciò che è insoddisfatto, ma ancora attraente, di ciò che sembra irraggiungibile, ma, proprio per questo, sobilla le fantasie più ardite. È un gioco d’immaginazione M.I.L.F., un invito “spinto” alla creatività, un tentativo di abbattere le distanze. In quest’ottica, musica, letteratura, arte e filosofia non possono più rappresentare dame di compagnia con cui trastullarsi per ammazzare il tempo, ma incarnano i viatici attraverso cui “ripensarlo” questo nostro tempo. 

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M.I.L.F. 2.0 #4
"Dream Machine. Dall'ideazione alla scrittura"
incontro con EDOARDO ALBINATI
mercoledì 22 aprile ore 21
aula F2 cubo 18C UNICAL
ingresso gratuito

Per info, proposte, insulti: ilfilodisophia@gmail.com | ilfilodisophia.blogspot.it oppure ci trovi su fb, twitter e google+

VI ASPETTIAMO!

venerdì 10 aprile 2015

M.I.L.F. 2.0 (rassegna auto-gestita di musica letteratura filosofia) #3 | lectio musicale di GABRIELE PANICO | mostra di Federica Armeni | Mercoledì 15 aprile | Ore 21 Unical


Terzo appuntamento per M.I.L.F. 2.0, la rassegna auto-gestita di musica, letteratura e filosofia organizzata da Il filo di Sophia. Per il primo dei due eventi in programma questo mese, tornerà a essere protagonista la musica, in una forma del tutto inedita.
Mercoledì 15 APRILE ore 21 (aula F2 cubo 18C UNICAL) vi proponiamo "Regressione del cittadino italiano: impoverimento cognitivo dell'ascolto", una lectio sui generis condotta da GABRIELE PANICO (alias LARSSEN) contaminata da ascolti e visioni, seguita dallo showcase "Vasconi".
Inoltre, avremo il piacere di ospitare "Synästhesie. Dischi raffigurati su tele", una mostra di Federica Armeni, frutto di un curioso esperimento artistico: trasformare, in tempo reale, suggestioni musicali in suggestioni pittoriche, partendo dall'ascolto di alcuni capolavori della musica elettronica e non solo.
La serata sarà accompagnata, come sempre, dal nostro solito Mangia&Bevi comunitario.

*INGRESSO GRATUITO*

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Cos'è "Regressione del cittadino italiano: impoverimento cognitivo dell'ascolto"?

“Regressione…” è uno studio in tempo reale sul rapporto tra musiche moderne e cittadini ascoltatori. E’ un’indagine dal vivo, tramite il mezzo della lectio e con l’apporto di documenti multimediali e brevi ascolti guidati. Un viaggio attraverso i protagonisti e i condannati alla musica moderna: pionieri, impostori, rivoluzionari e riciclatori mascherati, avventisti, interventisti e poseurs. Si accende un faro sul momento finale della produzione di un fenomeno musicale: l’ascolto e colui che dovrebbe esercitarlo come diritto. O capacità. Le relazioni tra presunte evoluzioni dell’ideazione della musica e numeriche involuzioni della fruizione di essa. 
Quanto hanno affascinato le rivoluzioni musicali iniziate nel 900 e dove si sono incanalate? Chi fischietta Stockhausen sotto la doccia? A Papa Wojtyla spararono perché introdusse le canzoncine pop nella liturgia, spalancando il regno dei cieli ai reality? Il jazz è nero, bianco o verde? Non sarà mica solo una gara a chi ha l’assolo più lungo? Le chitarre elettriche e il rap sono veramente l’unica cosa che ci meritiamo? Conservatori e accademie formano musicisti o solo altri insegnanti di musica? I termini minimalismo, soundart, landscape, indie, underground… sono solo termini con cui indicare individui senza un particolare talento musicale?

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Chi è GABRIELE PANICO?

Gabriele Panico, compositore, esplora l’universo musicale contemporaneo. Da sempre sonda i possibili sviluppi dei linguaggi musicali moderni scrivendo per solisti, formazioni cameristiche e orchestre, lavorando con strumenti acustici e trattamenti elettronici. Le sue opere “Massafoneta” (2005), “Adastra Peraspera” (2007), “Alunaarii” (2006), “PL” (2006), “Paesaggio Sonoro Tra 15 e 25 Metri: Campanili” (2004), “Pernambuco” (2009) sono state eseguite presso: Tokyo National Academy, E-Muzik Prize di Colonia, IRCAM Espace di Parigi, Taukay Festival di Udine, Risonanzexpò di Pescara, De Musica - Laboratori di Roma, Cineteca Nazionale di Roma, Urticanti Festival di Bari. Dal 2005 collabora con l’Archivio
Internazionale di Musica Contemporanea, che lo segnala come uno dei principali interpreti e studiosi della Tape Music europea (Stockhausen, Boulez, Xenakis, Nono, Ligeti). Dal 2008 pubblica per Timestretch Edizioni e Pocket Panther Records. Il Classical:Next di Vienna, nel 2013, lo presenta così: “La musica di Gabriele Panico ci appare come un posto sconosciuto dove Gyorgy Ligeti incontra Ornette Coleman, dove la Polifonia Fiamminga incontra la Trasfigurazione Elettroacustica. Egli si spinge verso le frontiere tracciate dai grandi maestri europei del XX secolo, abbracciando al tempo stesso la grande eredità dell’improvvisazione più radicale”. Dal 1998 dirige il network Larssen, dedicato alla musica elettronica con
cui ha prodotto numerosi album e singoli, presenziando regolarmente nei più importanti Festival e Network
musicali (BBC, Radio Rai, Babel Med, Sziget, Resident Advisor, Cidim). Ha scritto numerose colonne sonore originali per il cinema di Roberto Nanni, Stefania Casini, Giancarlo Soldi, Pippo Mezzapesa, Gianni De Blasi, Carlo Michele Schirinzi, Sophie e Anna-Lisa Chiarello. Ha sonorizzato dal vivo pellicole di Beckett, Cornell, Marker, Herzog e De Seta. Ha scritto, diretto ed arrangiato per Geir Jenssen, Steve Lacy, Lee Scratch Perry, Cristina Zavalloni, Jennie Abrahamson, Warsaw Chamber Orchestra, De Musica Open Octet, Ensemble 05, Ensemble Il Tempo Sospeso, Sonimage Avvistamenti, Popoli Global Meltin Pot Orchestra e molti altri.

Discografia recente e sintetica
Larssen “Karzali” [EP, Pocket Panther 2014]
Gabriele Panico “Der Abschied Retape” [LP, Enharmonia 2013]
Larssen “Maputo Hifi” [EP, Pocket Panther 2013]
Gabriele Panico “Soundcarraldo” [CD/Dig, Pocket Panther 2012]
Larssen “Pninism” [CD/Dig, Pocket Panther 2012]
Larssen “Genereteko” [CD, Leef 2007]
Larssen “We believe in the cosmodomestic music power” [CD, Leef 2004]

Official sounds
www.soundcloud.com/gabrielepanico
www.soundcloud.com/larssen

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Cos'è M.I.L.F.?

Rivendicare, oggi, il proprio essere “indipendenti” (che si parli di case editrici, gruppi musicali, progetti artistici di ogni sorta) evoca fantasmi radical chic che stentano ad abbandonare le nostre città, sempre più infestate dal vecchio demone dell’estetizzazione. Alberga una strana e perniciosa tendenza in ciò che definiamo “indipendente”: da un lato, si aspira alla più totale autonomia e originalità, ma, paradossalmente, dall’altro, si fa ricorso a una serie di immagini, segni, giochi visivi, concetti, simboli culturali, che, tutti insieme, formano un apparato di convenzioni immediatamente e chiaramente riconoscibile da spettatori e fruitori.
Che senso ha, quindi, scomodare la parola “indipendente” in questo sconfortante quadro di abulia creativa spacciata, tuttavia, per oro colato? 
“Indipendente” vuol dire auto-gestione, auto-finanziamento, auto-produzione, possibilità d’espressione senza vincoli, libera circolazione delle idee, senza alcun marchio di fabbrica, difesa di visioni del mondo alternative rispetto all’egemonia culturale esercitata violentemente dai circuiti ufficiali, valorizzazione dei giovani talenti, dare voce a chi non ce l’ha, contribuire a ricostruire il frammentato tessuto sociale, fungendo da spoletta tra città e università.
Così, abbiamo pensato di dare vita a M.I.L.F., una rassegna indipendente che possa, innanzitutto, recuperare il coinvolgimento attivo degli studenti, anche fuori dall'orario curriculare, nonché riallacciare i rapporti tra università e città. Vivere l’università come mero luogo di apprendimento didattico non è più sufficiente, così come un’università che non dialoga con il territorio su cui è nata e fiorita rappresenta uno spazio vuoto, destinato a morire. M.I.L.F. è il simbolo di ciò che è maturo, ma non ancora datato, di ciò che è insoddisfatto, ma ancora attraente, di ciò che sembra irraggiungibile, ma, proprio per questo, sobilla le fantasie più ardite. È un gioco d’immaginazione M.I.L.F., un invito “spinto” alla creatività, un tentativo di abbattere le distanze. In quest’ottica, musica, letteratura, arte e filosofia non possono più rappresentare dame di compagnia con cui trastullarsi per ammazzare il tempo, ma incarnano i viatici attraverso cui “ripensarlo” questo nostro tempo. 

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Il filo di Sophia presenta
M.I.L.F. 2.0 #3

"Regressione del cittadino italiano: impoverimento cognitivo dell'ascolto"+showcase "Vasconi" con GABRIELE PANICO
"Synästhesie. Dischi raffigurati su tele" mostra di 
Federica Armeni

Mercoledì 15 aprile ore 21
aula F2 cubo 18C UNICAL
INGRESSO GRATUITO

per info, proposte, insulti:
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VI ASPETTIAMO!

sabato 14 marzo 2015

M.I.L.F. 2.0 (rassegna auto-gestita di musica letteratura filosofia) #2 | incontro con NICOLA LAGIOIA e mostra di Roberto Gentili | lunedì 16 marzo Ore 21 Unical



Dopo la prima partecipata serata in musica, il secondo appuntamento di M.I.L.F. 2.0, questa volta dedicato alla letteratura e all'arte, andrà in scena lunedì 16 MARZO ore 21 aula F2 cubo 18C UNICAL.

Con noi NICOLA LAGIOIA, scrittore ed editor per la minimum fax, con cui discuteremo "d'anime, d'animali e di palazzinari", a partire, ma non solo, dal suo ultimo romanzo intitolato "La ferocia". Una buona occasione per interrogarci tutti insieme sull'abissale cruenta vanità del potere, in una società cinica dove regna il compromesso e il denaro sembra poter aggiustare qualsiasi cosa. In un mondo spietato, come resistere alla ferocia?

In più, durante la serata potrete godervi la mostra "Face to face, heart to heart" di Roberto Gentili.

A seguire dibattito aperto, musica e il nostro solito mangia&bevi comunitario.

INGRESSO GRATUITO

M.I.L.F. 2.0 è la rassegna auto-gestita di musica, letteratura e filosofia organizzata da Il filo di Sophia, che vi terrà compagnia fino alla fine del mese di maggio.

Un breve sommario della serata:

✔ "D'anime, d'animali e di palazzinari. La ferocia" incontro con NICOLA LAGIOIA

✔ "Face to face, heart to heart" mostra di Roberto Gentili

✔ Mangia&Bevi

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M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia)

Rivendicare, oggi, il proprio essere “indipendenti” (che si parli di case editrici, gruppi musicali, progetti artistici di ogni sorta) evoca fantasmi radical chic che stentano ad abbandonare le nostre città, sempre più infestate dal vecchio demone dell’estetizzazione. Alberga una strana e perniciosa tendenza in ciò che definiamo “indipendente”: da un lato, si aspira alla più totale autonomia e originalità, ma, paradossalmente, dall’altro, si fa ricorso a una serie di immagini, segni, giochi visivi, concetti, simboli culturali, che, tutti insieme, formano un apparato di convenzioni immediatamente e chiaramente riconoscibile da spettatori e fruitori.
Che senso ha, quindi, scomodare la parola “indipendente” in questo sconfortante quadro di abulia creativa spacciata, tuttavia, per oro colato?
“Indipendente” vuol dire auto-gestione, auto-finanziamento, auto-produzione, possibilità d’espressione senza vincoli, libera circolazione delle idee, senza alcun marchio di fabbrica, difesa di visioni del mondo alternative rispetto all’egemonia culturale esercitata violentemente dai circuiti ufficiali, valorizzazione dei giovani talenti, dare voce a chi non ce l’ha, contribuire a ricostruire il frammentato tessuto sociale, fungendo da spoletta tra città e università.
Così, abbiamo pensato di dare vita a M.I.L.F., una rassegna indipendente che possa, innanzitutto, recuperare il coinvolgimento attivo degli studenti, anche fuori dall'orario curriculare, nonché riallacciare i rapporti tra università e città. Vivere l’università come mero luogo di apprendimento didattico non è più sufficiente, così come un’università che non dialoga con il territorio su cui è nata e fiorita rappresenta uno spazio vuoto, destinato a morire. M.I.L.F. è il simbolo di ciò che è maturo, ma non ancora datato, di ciò che è insoddisfatto, ma ancora attraente, di ciò che sembra irraggiungibile, ma, proprio per questo, sobilla le fantasie più ardite. È un gioco d’immaginazione M.I.L.F., un invito “spinto” alla creatività, un tentativo di abbattere le distanze. In quest’ottica, musica, letteratura, arte e filosofia non possono più rappresentare dame di compagnia con cui trastullarsi per ammazzare il tempo, ma incarnano i viatici attraverso cui “ripensarlo” questo nostro tempo.

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NICOLA LAGIOIA

Nicola Lagioia è nato a Bari nel 1973. Con minimum fax ha pubblicato Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (2001, vincitore Premio lo Straniero), e con Einaudi Occidente per principianti (2004, vincitore premio Scanno, finalista premio Napoli), Riportando tutto a casa (2009, vincitore premio Viareggio-Rapaci, vincitore premio Vittorini, vincitore premio Volponi) e La ferocia (2014). Dirige nichel, la collana di narrativa italiana di minimum fax. È una delle voci di Pagina3, la rassegna stampa culturale di Radio3. Collabora con la rivista "Accattone", scopre talenti, scrive reportage e organizza traslochi.

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M.I.L.F. 2.0 #2 (musica indipendente letteratura filosofia)
lunedì 16 marzo ore 21 aula F2 cubo 18C UNICAL
D'anime, d'animali e di palazzinari. La ferocia
incontro con NICOLA LAGIOIA
Face to face, heart to heart
mostra di Roberto Gentili

per info, insulti, proposte, inviti a cena: ilfilodisophia.blogspot.com | ilfilodisophia@gmail.com
ci puoi trovare anche su fb, twitter e google+

VI ASPETTIAMO!

mercoledì 4 marzo 2015

M.I.L.F. 2.0 (rassegna auto-gestita di musica letteratura filosofia) #1 | COMANECI live | Turnover dj set | Mangia&Bevi | Martedì 10 marzo Ore 21 Unical



Dopo la prima edizione dello scorso anno, torna M.I.L.F., la rassegna auto-gestita di musica letteratura e filosofia, organizzata da Il filo di Sophia.
Appuntamento inaugurale dedicato alla musica con il live dei COMANECI, preceduto da una piccola chiacchierata con gli artisti per conoscere meglio il loro progetto, seguito dal dj set curato dai ragazzi di Turnover Concerti e accompagnato dal nostro solito mangia&bevi comunitario.
Ci ritroveremo sempre in aula F2 (cubo 18C UNICAL) martedì 10 MARZO alle ore 21.

M.I.L.F. 2.0 #1

❒ COMANECI live

❒ TURNOVER dj set

❒ Mangia&Bevi

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M.I.L.F. (musica indipendente letteratura filosofia)

Rivendicare, oggi, il proprio essere “indipendenti” (che si parli di case editrici, gruppi musicali, progetti artistici di ogni sorta) evoca fantasmi radical chic che stentano ad abbandonare le nostre città, sempre più infestate dal vecchio demone dell’estetizzazione. Alberga una strana e perniciosa tendenza in ciò che definiamo “indipendente”: da un lato, si aspira alla più totale autonomia e originalità, ma, paradossalmente, dall’altro, si fa ricorso a una serie di immagini, segni, giochi visivi, concetti, simboli culturali, che, tutti insieme, formano un apparato di convenzioni immediatamente e chiaramente riconoscibile da spettatori e fruitori.
Che senso ha, quindi, scomodare la parola “indipendente” in questo sconfortante quadro di abulia creativa spacciata, tuttavia, per oro colato?
“Indipendente” vuol dire auto-gestione, auto-finanziamento, auto-produzione, possibilità d’espressione senza vincoli, libera circolazione delle idee, senza alcun marchio di fabbrica, difesa di visioni del mondo alternative rispetto all’egemonia culturale esercitata violentemente dai circuiti ufficiali, valorizzazione dei giovani talenti, dare voce a chi non ce l’ha, contribuire a ricostruire il frammentato tessuto sociale, fungendo da spoletta tra città e università.
Così, abbiamo pensato di dare vita a M.I.L.F., una rassegna indipendente che possa, innanzitutto, recuperare il coinvolgimento attivo degli studenti, anche fuori dall'orario curriculare, nonché riallacciare i rapporti tra università e città. Vivere l’università come mero luogo di apprendimento didattico non è più sufficiente, così come un’università che non dialoga con il territorio su cui è nata e fiorita rappresenta uno spazio vuoto, destinato a morire. M.I.L.F. è il simbolo di ciò che è maturo, ma non ancora datato, di ciò che è insoddisfatto, ma ancora attraente, di ciò che sembra irraggiungibile, ma, proprio per questo, sobilla le fantasie più ardite. È un gioco d’immaginazione M.I.L.F., un invito “spinto” alla creatività, un tentativo di abbattere le distanze. In quest’ottica, musica, letteratura, arte e filosofia non possono più rappresentare dame di compagnia con cui trastullarsi per ammazzare il tempo, ma incarnano i viatici attraverso cui “ripensarlo” questo nostro tempo.

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COMANECI

Alle Olimpiadi del 1976 Nadia Comaneci, un’esile ragazzina rumena, lasciò il mondo senza fiato per la grazia con cui fluttuò tra le parallele, vedendosi assegnare il primo “dieci” della storia della ginnastica artistica. A lei, alla leggerezza con cui sorprese ogni aspettativa e arrivò là dove nessuno avrebbe immaginato potesse arrivare, rimanda il nome del gruppo ravennate formato da Francesca Amati e Glauco Salvo. Il loro è un progetto musicale minuto e originale, di canzoni semplici in cui il folk incontra il blues, di lentezze acustiche attraversate da una voce sorprendente per la sensualità e l'infanzia che porta con sé. I loro concerti – ospitati spesso in spazi particolari, quasi che il luogo ne sia uno dei protagonisti – sono quanto di più lontano da uno “spettacolo”: piccoli riti collettivi, in cui artisti e pubblico si confondono e la musica è un filo teso, un modo di abitare il mondo, un piccolo tempo donato.
I Comaneci nascono nel 2005 a Ravenna dall'incontro tra Francesca Amati e Andrea Carella, a cui si aggiunge dopo pochi mesi la violoncellista Jenny Burnazzi; il trio produce subito un primo ep autoprodotto, i cui brani vengono scelti da Stefano Mordini per il proprio film di debutto nei cinema, Provincia Meccanica.
Nel 2006 esce il secondo ep, e il gruppo suona dal vivo in tutta Italia e prepara le canzoni per l'album di esordio Volcano, pubblicato l'anno seguente dall'etichetta indipendente romana Disasters By Choice.
Il 2009 è un anno di svolta per la band, che perde due dei componenti della band che rimarrà in mano alla sola Francesca Amati fino all'entrata nel gruppo di Glauco Salvo, con cui subito comincia una lunga serie di concerti, in Italia e all'estero. Nell'estate il duo registra l'ep Girl Was Sent To Grandma in 1914 e l'album You A Lie, con la produzione di Mattia Coletti e Bruno Dorella, che uscirà ad Ottobre dello stesso anno promosso da un tour europeo di un mese. Tra il 2009 e il 2012 i Comaneci suonano negli Stati Uniti, in Austria, Germania, Olanda, Francia, Svizzera, Grecia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia, Montenegro, Ucraina, Danimarca e in tutta Italia, e dividono il palco con artisti come Bob Corn, Mattia Coletti, Andrea Rottin, Above The Tree, Father Murphy, Larry Yes And The Tangled Mess, Balmorhea, In Zaire e tanti altri in più di duecento concerti. Tra le altre collaborazioni si ricordano quelle con Giuseppe Palumbo, Ericailcane, Bernardo Carvalho.
Dal 2011 il duo, in collaborazione con Enrico Zambon e Lea Tommasi, tiene ogni anno un laboratorio musicale ospitato dal festival letterario Cabudanne De Sos Poetas, nella cittadina sarda di Seneghe.
Brani tratti dal disco You A Lie vengono scelti ancora una volta da Stefano Mordini per il suo film Acciaio, nelle sale nell'autunno 2012.
L'ultima uscita discografica è Uh!, lavoro che tiene impegnata la band per quasi due anni e che mostra l'affiatamento del duo rafforzato dall'intensa attività dal vivo e concentrato nella ricerca di un percorso sempre più personale. Il disco, registrato da Mattia Dallara al Deposito Zero Studio, esce per Madcap Collective e Fooltribe il 9 Dicembre 2012.

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M.I.L.F. 2.0 (musica indipendente letteratura filosofia) #1
COMANECI live
martedì 10 marzo ore 21
aula F2 cubo 18C UNICAL

*Grazie per il supporto ai ragazzi di Turnover Concerti

Per info, proposte, insulti:
ilfilodisophia.blogspot.it
ilfilodisophia@gmail.com
ci trovi anche su fb, twitter, google+

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

mercoledì 18 febbraio 2015

MELTING POT (siamo tutti stranieri) || un dialogo tra Goffredo Fofi e Giacomo Panizza || letture meticce || mangia&bevi d'oltremare || 24 febbraio Ore 19 Unical



"Siamo tutti stranieri per gli altri, ma siamo tutti fragilmente attaccati a un’eco di identità e a una sostanza piccola o grande di privilegio, o di ciò che prendiamo per tale. Solo accettando di essere stranieri tra stranieri, e cioè umani tra umani, creature tra creature, possiamo fare dell’aiuola che ci fa tanto feroci un luogo abitabile per tutti: una piazza, e forse un giardino" (Goffredo Fofi).

Martedì 24 febbraio Il filo di Sophia presenta "Melting pot", una serata di riflessione e condivisione su ciò che, ieri come oggi, vuol dire essere o sentirsi "straniero".
Ci mescoleremo tutti alle ore 19 in aula F2 (cubo 18C UNICAL), per assistere e partecipare al dialogo aperto tra Goffredo Fofi (uno dei più grandi intellettuali militanti italiani, nonché giornalista e critico letterario, teatrale, cinematografico) e Giacomo Panizza (esempio di sacerdote resistente e fondatore della comunità autogestita "Progetto Sud").
A introdurre la serata letture meticce in lingua madre e a chiuderla uno speciale mangia&bevi d'oltremare.

Versione breve per i più pigri:

✪ "Siamo tutti stranieri". Un dialogo tra Goffredo Fofi e Giacomo Panizza

✪ Letture meticce

✪ Mangia&Bevi d'oltremare

*INGRESSO GRATUITO*

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GOFFREDO FOFI

Saggista, critico teatrale e cinematografico, disincantato osservatore politico, Goffredo Fofi è una delle personalità più attive e combattive della cultura italiana. Nel 1955, a diciotto anni, raggiunto dall'eco delle imprese di Danilo Dolci, lascia Gubbio per giungere nella Sicilia del tempo, arcaica e poverissima. È profondamente affascinato dal filosofo di Partinico, dalle sue battaglie a fianco dei disoccupati, dagli scioperi al rovescio, dalla lotta alla mafia costruita sul fondamento di un pacifismo gandhiano a quei tempi ancora sconosciuto in Italia.
In un'intervista pubblicata su la Repubblica del 14 aprile 2007, intitolata "Goffredo contro tutti" e rilasciata in occasione dei suoi settant'anni, spiega che gli scioperi al rovescio: «consistevano, per esempio, nell'asfaltare una strada bianca con un gruppo di disoccupati. E rivendicare il diritto al lavoro». I carabinieri gli firmarono il foglio di via «Per avere insegnato senza percepire stipendio». Lucio Lombardo Radice scrisse in sua difesa un editoriale sulla prima pagina de l'Unità: «Delitto d'alfabeto».
La sua visione da intellettuale engagé è da sempre volta alla costruzione di una rete alternativa alla cultura del consumismo e dell'omologazione. Saggista, critico teatrale, letterario e cinematografico, è divenuto nel tempo una voce autorevole del panorama culturale nazionale. Il suo impegno critico si è incentrato soprattutto sul rapporto tra realtà sociale e la sua rappresentazione artistica. Ha contribuito, con altri intellettuali, alla nascita di riviste storiche come i Quaderni Piacentini, La Terra vista dalla Luna, Ombre rosse, Linea d'ombra.
La sua partecipazione verso le minoranze e i "diseredati" lo ha anche spinto a occuparsi di bambini dei quartieri popolari: fu infatti tra i fondatori a Napoli della "Mensa dei bambini proletari". A questo ha unito una forte partecipazione verso la "questione meridionale" che l'ha spinto a incontrare e frequentare i maggiori meridionalisti del secondo dopoguerra, da Salvemini a Manlio Rossi-Doria. Dalla prospettiva "meridionale" ha realizzato anche riviste come «Dove sta Zazà», con la collaborazione di Stefano De Matteis.
È direttore della rivista Lo Straniero, da lui fondata nel 1997, e ideatore del Premio Lo Straniero. Come consulente editoriale, direttore di riviste e critico militante ha scoperto, incoraggiato, seguito gli inizi di parecchi scrittori, più o meno di successo, come Raul Montanari, Sergio Atzeni, Stefano Benni, Giulio Angioni, Maurizio Maggiani. Attualmente dirige la rivista Gli asini e collabora con le riviste Panorama, Internazionale e Film TV.

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GIACOMO PANIZZA

Don Giacomo Panizza ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme “Progetto sud”, una comunità autogestita insieme a persone con disabilità. Il prete entra nel mirino della 'ndrangheta dal 2002, quando spezzò il cerchio della paura prendendo in gestione il palazzo confiscato alla cosca dei Torcasio. Lo stabile dista pochi km dalla famiglia in cui abitano i mafiosi.
Da allora è sottoposto a un programma di protezione. Ha scritto numerosissimi saggi e brevi contributi, apparsi non solo su riviste di settore, ma anche in diversi libri.
Don Panizza Interpreta, con il suo continuo presidio sul territorio, un impegno non solo fisico, ma soprattutto spirituale, un sentimento che le cosche tendono a reprimere. Nel suo libro “Qui ho conosciuto purgatorio inferno e paradiso” racconta di una terra: “dove mi è piaciuta l’idea di emigrare a rovescio, dove ho conosciuto purgatorio, inferno e paradiso”.

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MELTING POT
(siamo tutti stranieri)
martedì 24 febbraio ore 19
aula F2 cubo 18C UNICAL

per info: ilfilodisophia@gmail.com
ilfilodisophia.blogspot.it
facebook.com/ilfilodisophiaunical

Vi aspettiamo numerosi!

sabato 31 gennaio 2015

BREAK ON THROUGH || la psichedelia tra arte musica e letteratura || incontro con Matteo Guarnaccia || musiche di Nicola Comerci || Giovedì 5 febbraio Ore 20:30 Unical




Giovedì 5 febbraio Il filo di Sophia vi accompagnerà nel caleidoscopico universo della psichedelia, tra arte, musica e letteratura.
Ci ritroveremo alle ore 20:30 in aula F2 (cubo 18C UNICAL) per incontrare Matteo Guarnaccia, uno dei padri fondatori del movimento psichedelico italiano, nonché agitatore culturale, illustratore, pittore, performer e scrittore. A introdurre la serata le musiche elettro-cosmiche di Nicola Comerci (chitarra dei "The Sick Dogs") e a chiuderla il nostro solito mangia&bevi.

Un breve riassunto di quello che vi aspetta:

☮ Psichedelica (a cura di Matteo Guarnaccia)

☮ Electrical Cosmic Tones (musiche di Nicola Comerci)

☮ Mangia&Bevi

*INGRESSO GRATUITO*

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La psichedelia è stata l'ultima sfavillante avanguardia del Novecento. Un movimento intellettuale sovversivo che si è immerso nell'esplorazione degli spazi interiori. Con il suo immaginario colorato, cangiante ed eccessivo ha dato la scossa al grigiume borghese tramite la contaminazione dei generi, il kitsch e il camp, cambiando radicalmente i canoni estetici e il modo stesso di percepire la realtà. Un movimento esuberante ed elusivo, nato da un inaspettato cortocircuito tra rock'n'roll e tradizione umanistica occidentale, misticismo pagano e nuove tecnologie, protesta sociale e liberazione sessuale. Un viaggio espansivo tra parole e immagini, oltre i pregiudizi dopati e oltre le porte della percezione. L'esplosivo circo sensoriale planetario non ha risparmiato le arti visive, la tecnologia, la moda, la letteratura, la musica, la pubblicità e l'architettura. A cinquant'anni dalla sua nascita ufficiale, la psichedelia rappresenta ancora una sorpresa, una fonte di ispirazione primaria per chiunque si occupi di comunicazione.

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MATTEO GUARNACCIA

Attivo dagli inizi degli anni Settanta, come agitprop culturale della scena alternativa con la rivista psichedelica "Insekten Sekte", da lui fondata ad Amsterdam e diffusa lungo la "Hippie Trail". Con il suo inconfondibile tratto grafico collabora con diverse testate controculturali del periodo, dall'americana "Berkeley Barb" all'italiana "Fallo!". Negli anni Ottanta, si interessa di sciamanesimo e culture tradizionali, viaggia in Giappone, Stati Uniti, Sud America e Australia. Illustratore, pittore, performer, saggista, organizzatore di eventi, espone in Italia, Stati Uniti, Giappone, Olanda, Germania, Spagna e Svizzera, sia in luoghi istituzionali (come la Triennale di Milano) che in ambienti creativi anomali (rave e oasi naturali). Nel corso degli anni ha saputo aggiornare continuamente l'immaginario psichedelico, riallacciando le fila sotterranee di una ricerca mistico-evoluzionista che non si è mai interrotta. La sua opera è un intreccio di echi provenienti simultaneamente da culture arcaiche, moderne tecniche di analisi psichica, ricerche scientifiche sulle attività della mente, il tutto opportunamente miscelato da robuste dosi di ironia. Ha saputo fondere con abilità in un unico segno diverse tradizioni culturali, con uno stile che rimane a tutt’oggi estremamente elastico e magicamente visionario, capace di espandersi con incredibile rutilanza (pensiamo alle copertine dei dischi, alle impaginazioni editoriali, ma anche alle sue tele), così come di fissarsi in quelle deliziose e incisive icone (così aperte, ma stabili, insieme fresche e sicure) che rappresentano la sua produzione come illustratore. Attivo nel campo del design (Bruno Munari, Studio Mendini, Italo Rota), del giornalismo (D-La Repubblica, Alias, Gap Japan, Zoom France, Wired, Vogue) e della moda (Stephane Marais, Yoox, Vivienne Westwood, Malo). Curatore di mostre e critico d'arte, ha pubblicato oltre trenta saggi sulle avanguardie storiche e sui movimenti creativi antagonisti. Nel campo musicale da ricordare le collaborazioni con la Toast Records per la compilation Oracolo (album) (1989) e con la band di rock italiano Timoria in occasione di "El Topo Happening" (il 17 dicembre 2001 al Leoncavallo di Milano) a cui partecipò anche il poeta torinese Gianni Milano con una performance live particolarmente visionaria. Ha prodotto fra l'altro, cover per dischi di Donovan, Byrds, Garybaldi, Hush. È uno dei pochi artisti italiani presenti nel prestigioso volume "Art of Modern Rock" di Grushkin & King (2004).

"Divertente e filosofico, ha raggiunta la massima capacità espressiva possibile nel rendere per immagini le fantasie psichedeliche" (Albert Hofmann)

"Uno stile ben integrato che trasmette l'esperienza psichedelica con spavalderia" (Wes Wilson)

"Porta avanti la tradizione dell'arte visionaria" (Last Gasp News Letter)

"... per questo mi piacciono i suoi lavori: perché oltre a smuovere un bagaglio di ricordi sono dotati di una profonda onestà intellettuale. L'artista si guarda allo specchio e non vede solo se stesso ma un intero universo di segni, immagini, e colori. Come un tempo, come sempre." (Luca Beatrice)

* intervista per OndaRock: http://www.ondarock.it/speciali/matteoguarnaccia_sciamani.htm

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BREAK ON THROUGH (to the other side)
la psichedelia tra arte, musica e letteratura
giovedì 5 febbraio ore 20:30
aula F2 cubo 18C UNICAL

per info: ilfilodisophia@gmail.com
ilfilodisophia.blogspot.it
facebook.com/ilfilodisophiaunical

Vi aspettiamo numerosi!

giovedì 15 gennaio 2015

LA DIVINA COMMEDIA (navighiamo per divertirvi) || uno spettacolo teatrale di e con Giuseppe Bornino e Armando Canzonieri || musica || mangia&bevi || Giovedì 22 gennaio Ore 21 UNICAL




Giovedì 22 gennaio Il filo di Sophia torna per il suo primo appuntamento del 2015. 
Alle ore 21 trasformeremo l'aula N (cubo 18C UNICAL) in un vero e proprio girone infernale, in una bolgia di suoni, odori, strepiti, colori, in un delirio di gesti e parole.
Una versione allucinata, psichedelica e surreale della dantesca Divina Commedia che chiamerà in causa tutti voi, non semplici spettatori, ma, di volta in volta, dannati, insipidi abitanti del Purgatorio o beati: dallo spaventoso inferno fino alla "Grande Bellezza", perché, in fondo, la vita di ognuno di noi è un viaggio interminabile, reale o sognato che sia.
A fine spettacolo musica e mangia&bevi per scrollarsi di dosso le pene dell'inferno appena patite.

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LA DIVINA COMMEDIA
(navighiamo per divertirvi)
uno spettacolo teatrale di e con
Giuseppe Bornino e Armando Canzonieri

Il buon vecchio Dante è lì, sin dalle scuole superiori, insieme alle unghie e alla voce stridula della professoressa di Italiano. È lì a ricordarci l’euforia e la fatica del viaggio, le sue tappe e le sue insidie, il desiderio di fermarsi, l’indifferenza coraggiosa del passare oltre e la gioia della sosta oziosa, contemplativa, soddisfatta di sé. Ma è lì anche per sfidare il nostro corpo e la nostra psiche, a mettersi a nudo, è lì con il suo fedele Virgilio per ricordarci che non esiste percorso diretto e agevole verso la pace interiore, ma che esiste un unico e fibrillante percorso, quello di chi sperimenta sulla propria pelle il lusso del peccato, le speranze “democristiane” del Purgatorio, l’ascesi di chi accetta la bruciante attesa del proprio turno. Bisogna solo smettere di essere spettatori e trovare alla TV, su Novella 2000 o alla fermata del bus, il proprio personale Virgilio, meglio se alto, biondo e nipote di Mubarak.

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LA DIVINA COMMEDIA
(navighiamo per divertirvi)
uno spettacolo teatrale di e con
Giuseppe Bornino e Armando Canzonieri
giovedì 22 gennaio ore 21
aula N cubo 18C UNICAL

Vi aspettiamo numerosi, massa di dannati!