lunedì 18 aprile 2011

RINVIO EVENTO 19 APRILE


Il seminario del Filo di Sophia di domani sera è rinviato a data da destinarsi in segno di rispetto per la scomparsa di Gianluca Grillo. Il Filo di Sophia tutto è vicino agli amici e ai familiari di Gianluca. Pur non essendo propriamente un'organizzazione di tipo politico, il Filo di Sophia ha da sempre sposato e sostenuto le battaglie degli amici dell'Udu e di Controverso, di cui Gianluca è stato una delle colonne portanti.

domenica 17 aprile 2011

IL FILO DI SOPHIA PRESENTA: "PRINCESS MONONOKE" MARTEDI' 19 APRILE ORE 19:30



Ancora un appuntamento dedicato al cinema ed all'arte per Il Filo di Sophia, dopo il grandissimo successo di pubblico ottenuto durante l'ultimo appuntamento dedicato ai Beatles ed al mondo del collage. Martedi' 19, infatti, andrà di scena uno dei capolavori di un maestro della Settima Arte del calibro di Hayao Miyazaki, vale a dire "PRINCESS MONONOKE". La presentazione del film verrà curata da Mario Scerbo. Ma non finisce qui......negli spazi antistanti l'aula verrà allestita una mostra fotografica con gli interessanti scatti di Serena Sinopoli.
A seguire, come tradizione vuole, goliardico mangia&bevi...

Ecco come Mario ci invita alla visione del film:
"L'arte surreale e diretta di un maestro dell'anime giapponese prende vita in un incalzante scontro tra la sete di dominio e progresso dell'uomo, e il
disperato tentativo di sopravvivenza della natura. A fare da cornice l'immancabile presenza della magia, che in questa pellicola dà vita a spiriti e demoni incarnati nelle creature della foresta.
Film d'animazione per intenditori, che sfrutta la semplicità del "manga" per
una importante denuncia sociale..."

Qualcosa in più, invece, sul maestro Miyazaki:
La prima volta che abbiamo incontrato Hayao Miyazaki è stato quando, sui nostri teleschermi, hanno cominciato a trasmettere i suoi cartoni animati seriali. Allora come adesso, il suo rigore e una certa severità nel tratto erano i suoi principali segni distintivi, così come lo era la sua affabilità con le storie trattate e, quindi, anche con lo spettatore. Poi è cambiato ed è diventato diverso, più colto e straordinariamente emotivo, riuscendo a mostrarci la bellezza di certe atmosfere metafisiche ricreate magistralmente attraverso toccanti scene armoniche. Oggi, si è imposto come il re dell'animazione giapponese, quello che viene odiosamente etichettato come il "Walt Disney nipponico". Perché? Perché dobbiamo sempre rifarci a un prototipo americano per indicare e definire un qualsivoglia personaggio cinematografico, anche quando l'unica cosa che questi due artisti hanno in comune è il fatto che disegnino cartoni animati? Ciò che li accomuna è solo ed esclusivamente la fama. Pensateci bene, è come se si descrivesse Sergio Leone come il John Ford italiano. Errato. A parte il genere western che li accomuna, i due hanno stilisticamente poco da spartire!
A differenza di Walt Disney, invece, le storie di Miyazaki si dipanano lentamente fra realtà dell'immagine e metafore, offrendo fenomenali panoramiche sui paesaggi. I suoi personaggi sono rubati al sogno e la fantasia, che ben si sposa con le musiche del grande autore Joe Hirashi, si sbizzarrisce raggiungendo vette di qualità intoccabili per un film d'animazione. Attuale, lontano dalle facili ideologie, antimilitarista, raffinato, melodrammatico e sentimentale, grande intrattenitore di tutti, sociale, anche noi occidentali abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo, di celebrarlo, di applaudirlo e di dedicargli tributi, collocando fra le più grandi personalità dell'animazione del pianeta. Segno di gratitudine per un personaggio che ha la consapevolezza di essere uno dei registi più amati del globo, con attorno e addosso una tale onda di affetto e riconoscenza che a pochi è stata concessa di ricevere.
Le ragioni stanno nella sua semplicità e nella chiarezza delle sue fiabe che sono coinvolgenti, emozionanti struggenti in certi momenti. In esse troviamo tutte le tematiche a lui più care: dai temi naturalistici e ambientalisti, alla critica al progresso senza freni, passando per il pacifismo più tenace e convinto. Ciò che lui racconta colpisce l'emotività e non la razionalità delle persone: è come se il disegno entrasse in circolo, nel cuore e nel cervello dello spettatore, e non andasse mai via, anche a distanza di anni. Le persone sono così portate a identificarsi con una piccola bambina viziata che entra a servizio di una strega dalla testa enorme, con una principessa che protegge la natura, con il più grande ladro del mondo e anche con una streghetta che deve dimostrare che quello è il suo "mestiere" più appropriato. Nei suoi film Miyazaki dà sfogo alla sua creatività e alla sua fantasia, bilanciando il ritmo del film che, a ragion di forza, può essere anche interpretato come un film intimista, a volte anche privo di azione e autobiografico. Il tentativo di adoperare dei disegni semplici e di contrapporre l'uomo alla natura (alla ricerca di un'armonia perduta) ha tracciato veramente una strada nel mondo dell'animazione della Settima Arte, sdoganando quella giapponese in particolare. Di fronte a un film di Miyazaki non siamo mai di fronte a una semplice favola di stampo disneyano. Ci sono valori, magia, crescita, rappresentazioni a volte crudelmente realistiche, ma ricche di filosofia, spiritualità, poesia tipiche del popolo del Sol Levante. Un mondo da sogno.

NON PERDETE L'ULTIMO APPUNTAMENTO DEL FILO DI SOPHIA PRIMA DELLA PAUSA PASQUALE MARTEDI' 19 APRILE ORE 19,30 AULA F2 CUBO 18/C DIP. FILOSOFIA UNICAL

VOGLIAMO UN'ALTRA INVASIONE POPOLARE!!!

FILODISOPHIA&LOVE

mercoledì 6 aprile 2011

IL FILO DI SOPHIA PRESENTA: "HELP! IL FILM. BRITISH HUMOR AL SERVIZIO DEL POP" MARTEDI' 12 APRILE ORE 19:30





Il Filo di Sophia martedì 12 aprile vi propone una grande serata all'insegna di cinema, arte e musica a cui non potete assolutamente mancare!

MENU' RICCHISSIMO:
-Video proiezione di HELP! - IL FILM DEI BEATLES
-Breve presentazione di Fabio Nirta etc. etc.
-Mostra di collage curata da Silvia Cosentino
-Dibattito
-Goliardico mangia&bevi (si prevedono fiumi di vino)
-Dj set tematico sempre a cura del nostro Fabio Nirta

Ecco come ci introduce alla serata ed alla visione del film lo stesso Fabio:

Tralasciando di scrivere dei Beatles e della loro musica, a detta di molti prima dell'esordio in A HARD DAY'S NIGHT i baronetti erano sostanzialmente dei musicisti e come attori non sembravano destinati ad avere un grande avvenire e così si trovarono la maggior parte della critica schierata contro alla vigilia della conferenza stampa che annunciava l'ingresso in studio per la registrazione del film.
Ma nonostante il pregiudizio - senza timore che il paragone apparisse irriverente - dopo l'esordio del 1964 la stessa critica li esaltò definendoli i nuovi fratelli Marx.
A detta dei critici moderni invece, il vero valore aggiunto fornito dai Beatles e dai loro film al panorama cinematografico della loro epoca, è contenuto nella fantasia (fantasmagoria anche) delle immagini, nell'uso sapiente e moderno del montaggio (i videoclip erano ancora di là da venire) e, naturalmente, nelle musiche. Padri inconsapevoli di un certo humor da cartone animato per adulti (Simpsons in primis), ci lasciano una filmografia di appena 5 film, di cui l'ultimo controverso e realizzato esclusivamente per questioni contrattuali.

HELP! (1965)

Sull’onda del successo di “A hard day’s night” del 1964, I Beatles l'anno successivo si decisero a girare il secondo lungometraggio: “Help!”. Richard Lester fu riconvocato dopo la brillante prima prova per dirigere una pellicola che sarebbe stata girata fra la Gran Bretagna, le Alpi e le Bahamas.
Help è probabilmente il miglior film dei Beatles, con una trama divertente trasporta lo spettatore verso quel mondo irreale che solo Lester poteva catturare con tanta eleganza.
L’anello sacrificale finito nel dito di Ringo è l’obbiettivo di una setta orientale che pur d’impossessarsi del gioiello è disposta a tutto. Ben presto si scatena il finimondo, costringendo i quattro ad una fuga dove la storia avrà un epilogo inconsueto.
Il film è piacevole ed ironico, con quel tocco di demenzialità che rende il tutto irresistibile ancora oggi.
Splendida la colonna sonora, ottimi gli attori che svolsero essenzialmente il ruolo di caricaturisti senza mai strafare nella banalità, ottimi e disinvolti i Beatles (superlativo Ringo) ormai abituati alle macchine da presa, e fantastico Richard Lester che bissò con facilità il successo di “A hard day’s night”.

L'APPUNTAMENTO E' PER MARTEDI' 12 APRILE ORE 19,30 AULA F2 CUBO 18/C DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA UNICAL

PARTECIPATE IN MASSA AD UNA SERATA CHE SI PREANNUNCIA DAVVERO MOLTO DIVERTENTE!

http://www.youtube.com/watch?v=TU7JjJJZi1Q

IL FILO DI SOPHIA E' CINEMA, ARTE E MUSICA INSIEME!

COSA VOLETE DI PIU'? CHE VI CUCINIAMO E PORTIAMO DA BERE? FACCIAMO ANCHE QUELLO!

FILODISOPHIA&LOVE

sabato 2 aprile 2011

IL FILO DI SOPHIA PRESENTA: "Alcune note sui nomi propri" MARTEDI' 5 APRILE ORE 19:30





Dopo il grande interesse suscitato martedì scorso dal roboante seminario tenuto da Carlo Serra, Il Filo di Sophia inaugura la serie di eventi del mese di Aprile con un incontro speciale dedicato al tema dei nomi propri. Il seminario, intitolato "Alcune note sui nomi propri", sarà curato da Emanuele Fadda.

Lo stesso Emanuele così ci introduce alla serata:

"Il dibattito sui nomi propri – almeno nella versione mainstream che si trova nei manuali di filosofia del linguaggio – è stato caratterizzato da un’attenzione quasi esclusiva alla loro dimensione referenziale. E, senza dubbio, questa chiave costituisce una porta d’accesso al problema. Certamente in un nome come ‘tavolo’ abbiamo categorizzazione, e in uno come ‘Giuseppe’ no (o comunque si tratta di una categorizzazione a posteriori: ascrivo Giuseppe al novero dei Giuseppe perché so che si chiama così). Ma non può risolversi tutto lì.
Una chiave per riaprire la questione può essere (sulla scia di A. H. Gardiner) l’opposizione tra i due sensi di ‘proprio’: kyrion e idion. Il NP è il nome di un individuo o è propriamente nome? (e dunque, semplicemente, “più nome” degli altri)? La scelta tra queste due opzioni ci orienterà anche sul rapporto tra NP e altre entità linguistiche, e ci consentirà comunque di riflettere meglio sul fatto che, oltre alla dimensione referenziale, i NP sembrano avere una dimensione sociale e una antropologica, che a mio giudizio non vanno giustapposte, e si integrano in modo diverso con quella referenziale e tra loro".

Alcuni utili riferimenti bibliografici per chi volesse approfondire:

E. Buyssens, Les langages et le discours, Bruxelles, Office de Publicité, 1943
A. H. Gardiner, The theory of proper names, Oxford UP, 19542
S. Kripke, Naming and necessity [ed. It.: Nome e necessità, Torino, Boringhieri, 1980 e sgg.)
Ch. S. Peirce, Sundry Logical Conceptions, in: Essential Peirce vol. II, Indiana UP, 1998, pp. 267 sgg.
L. Prieto, L’individuale e il nome proprio (in: Id., Saggi di semiotica vol. II, Parma, Pratiche, 1991)
B. Russell, The Philosophy of Logical Atomism, «The Monist» 1918 (http://www.hist-analytic.org/RussellLAfacts.pdf)
J. Searle, Proper names (tr. it. in: Bonomi, La struttura logica del linguaggio, Milano, Bompiani, 1973)

...e altri simpatici amici...


L'APPUNTAMENTO E' FISSATO PER MARTEDI' 5 APRILE ORE 19,30

AULA F2 CUBO 18/C DIP. FILOSOFIA UNICAL

A seguire, come al solito, dibattito e goliardico mangia&bevi...


Inoltre, durante la serata, verrà eletto "Il nome più proprio di tutti"...


E' PRIMAVERA, SVEGLIATEVI BAMBINE E BAMBINI DELL'AREA URBANA!


http://www.youtube.com/watch?v=3xibJlSP2Rg&feature=related