lunedì 27 gennaio 2014

IN RAINBOWS (pt. 2)>>mar 28 gen>>percorsi sonori e visivi tra musica, pittura e videoclip da Cosenza a Toronto


"Don't you wonder sometimes 'bout sound and vision / blue, blue, electric blue / that's the colour of my room / where I will live / blue, blue" (David Bowie)

Martedì 28 gennaio ore 19:30 (aula F2 cubo 18C UNICAL) il FILO DI SOPHIA attacca il giradischi e pompa musica per gli occhi e per il cuore, per il secondo atto di IN RAINBOWS, la mini-rassegna dedicata al "colore" tra immagini, suoni e parole.

Due viaggi a colpi di suoni e immagini, uno tra le avanguardie pittorico-musicali d'inizio secolo, l'altro tutto contemporaneo, due storie da ascoltare e guardare tutte d'un fiato.

Ecco la tracklist della serata:

♫ "Composizioni per gli occhi. Musica e pittura in alcune poetiche del '900" (a cura di Stefano Amato)

♫ "Sound and Vision. Geografie sonore da Cosenza a Toronto" (a cura di Fabio Nirta)

♫ Set audio-video chillwave (w/ Fabio Nirta)

♫ Mangia&Bevi

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Composizioni per gli occhi (Stefano Amato)

A partire dai primi anni del Novecento alcune personalità artistiche decidono, in ambito musicale e pittorico, di perseguire nuove finalità estetiche. Le due arti vengono vicendevolmente accostate in virtù di una nuova ricerca del bello. In breve tempo proliferano i pretesti per rompere con la tradizione in virtù di nuove forme e linguaggi, manifesti artistici e speculazioni teoriche. Kandinskij, Schönberg, Boulez, Klee, Skrjabin ed altri getteranno solide fondamenta per le prime vere avanguardie del secolo, anticipando in alcuni casi le tematiche fondamentali del Novecento. Un percorso sonoro e visivo attraverso le opere più suggestive.

Sound and vision (Fabio Nirta)

Un viaggio emozionale, alla scoperta dei legami profondi tra musica e immagini. Geografie e traiettorie che da Cosenza ci conducono dritte fino a Toronto, nel tentativo di costruire un immaginario, un'estetica con il solo uso di suoni e visioni. Un appassionato arrivederci perché tutte le storie hanno una fine, perché dietro una consolle c'è molto di più, c'è una cultura, quella sì, destinata a non scomparire.

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IN RAINBOWS (pt. 2)
percorsi sonori e visivi da Cosenza a Toronto
martedì 28 gennaio ore 19:30
aula F2 cubo 18C UNICAL

per info: ilfilodisophia@gmail.com
ilfilodisophia.blogspot.it
facebook.com/ilfilodisophiaunical

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IL FILO DI SOPHIA


lunedì 13 gennaio 2014

IN RAINBOWS (pt. 1)>>mar 14 gen>>incontro pubblico con NIK SPATARI


"Uno spazio è perfetto, e comunica piacere, solo quando è disegnato a partire da forme semplici, ancestrali" (Nik Spatari)

Martedì 14 gennaio ore 17:30 (aula F2 cubo 18C UNICAL) il FILO DI SOPHIA indossa il vestito della festa e si prepara a incontrare il grande NIK SPATARI, per la prima uscita ufficiale di "IN RAINBOWS", la mini-rassegna dedicata al "colore" tra suoni, immagini e parole.

Poi non ti lagnare, tra qualche anno, che non c'eri. Circondati da capolavori dell'arte astratta come se piovesse, ecco cosa abbiamo pensato, questa volta, per farvi svoltare la serata:

✔ "Nik Spatari e il teorema di Pitagora" (incontro pubblico con l'artista calabrese)

✔ "Il colore nell'arte astratta. Da Kandinsky alle sperimentazioni di Balla" (a cura di Leonardo Passarelli)

✔ Performance live di giovani artisti (dalla pittura alla scultura, dall'artigianato alla scrittura, passando per il fumetto)

✔Musica e filmati

✔Mangia&Bevi

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NIK SPATARI

Nik Spatari nasce a Mammola (Reggio Calabria) nel 1929. Da piccolissimo dimostra uno straordinario talento per il disegno e la pittura, ma ben presto perde l'uso della parola e dell'udito, così non può frequentare le scuole. E' un instancabile autodidatta, un ragazzino che dipinge sui muri delle case distrutte dalle bombe della Guerra mondiale usando una miscela rudimentale di polvere al latte e tuorlo d'uovo. Quando il padre, un maresciallo dei carabinieri che comprende il talento del figlio e lo asseconda, esce per una battuta tra le balze dell'Aspromonte in cerca di latitanti, il figlio lo segue armato di pennelli e colori. Dietro di sè; lascia murales pieni di vita, lampi di ottimismo in contrade intristite da guerra e povertà. Rastrella premi e riconoscimenti nei più importanti concorsi di disegno e pittura per l'infanzia. E' ancora adolescente quando realizza opere d'arte sacra per le chiese calabresi e nel '54 la catastrofica alluvione della Calabria gli ispira tele drammatiche e già compiute.
Viaggia per l'Italia e per l'Europa. Cerca modelli pittorici, maestri: Giotto, Michelangelo, Masaccio, Van Dijck, Kokoschka, Klee i suoi primi riferimenti.
Ben presto qualcuno lo nota. Il piccolo Nicodemo è ora Nik, giovane artista ricco di talento. Ha solo 27 anni quando il Sovrintendente ai Beni Culturali di Reggio Calabria gli mette a disposizione i locali del Museo della Magna Gracia per una personale. Espone 200 opere, Eugenio Montale scrive di lui sul 'Corriere della Sera', ed è il primo vero successo: viene invitato a Roma, Milano, Ginevra. Un peregrinare continuo dalla Calabria verso il resto del mondo.
E' fortemente ancorato alla sua Calabria e a quello che significa in termini di mito, di storia, di natura, ma è decisamente proiettato in una dimensione sovranazionale. Ricercatore appassionato, attento a tecniche nuove, benchè giovanissimo, in lui si è già formato un sedimento notevole di memorie, emozioni, stati d'animo, difficile da fermare in una definizione o classificare in uno schema.
Nel 1958 viene invitato alla Biennale di Venezia; dalla Svizzera (oltre che da Israele, Jugoslavia, Germania, Unione Sovietica, Stati Uniti) gli vengono i primi riconoscimenti internazionali ed è a Losanna che si stabilisce alla fine degli anni '50 dove crea il 'prismatismo' e lì viene salutato dalla critica come artista ribelle a qualunque scuola e profondamente innovatore. Ciò che più colpisce nella maggior parte delle opere di Spatari è la maniera di disporre i colori da lui creati, è la composizione terminante in un'armonia di tonalità e in un gioco di movimenti verticali e orizzontali.
A Lausanne incontra una giovane collezionista russa, Hiske Maas, che lo invita a Parigi dove si sposeranno. A Parigi scopre la pittura rupestre e quella informale. Incontra Le Corbusier di cui diventa allievo e collaboratore. Presso di lui persegue per alcuni anni un apprendistato architettonico (informale) molto congeniale alle sue inclinazioni verso il primitivismo. Incontra Picasso e Max Ernst. Aderisce al gruppodi artisti gravitanti intorno alla Galleria Cigaps (Centre International de Groupement d'Artistes Peintres, Sculpteurs).
Accade un singolare episodio che lo rivelerà alla critica internazionale: Jean Cocteau, visita una personale di Nik Spatari, stacca un'opera dalla parete e la porta via, lasciando al posto del quadro un biglietto di ringraziamento firmato. E' l'inizio di un'amicizia e il consolidamento del successo.

LEONARDO PASSARELLI

Laureato in Lettere e Filosofia a Milano nel 1995, consegue la specializzazione in Storia dell'arte contemporanea, sotto la guida del celebre critico d'arte Luciano Caramel. Attualmente, e ormai da diversi anni, insegna Storia dell'arte contemporanea nella nostra università. Tra i suoi autori di riferimento Mondrian, Kandinskij, Delaunay, Balla.

PERFORMANCE ARTISTICHE LIVE

Mentre mangi, bevi e ascolti buona musica, potrai assistere, fino a tarda serata, alla creazione "istantanea" di piccole opere ed happening ispirati al tema del colore. Ci sarà chi dipingerà, chi scriverà, chi disegnerà, chi si divertirà con materiale da riciclo o si esprimerà attraverso musica, gesti, parole.

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Se non sei già stato al Musaba Parco Museo, il museo-fondazione messo in piedi da Nik Spatari e la moglie Hiske Maas (che, per inciso, ringraziamo di cuore), vacci subito in pellegrinaggio a piedi (http://www.musaba.org/index.php?lang=it)

Grazie di cuore ad Aldo Ferrara, per il sostegno e le "dritte"

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IN RAINBOWS (pt. 1)
incontro pubblico con NIK SPATARI
martedì 14 gennaio ore 17:30 aula F2 cubo 18C UNICAL

per info: ilfilodisophia@gmail.com
ilfilodisophia.blogspot.it
facebook.com/ilfilodisophiaunical

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