mercoledì 21 marzo 2012

IL FILO DI SOPHIA presenta "Niente da nascondere" (proiezione) Giovedì 22 marzo Ore 19



Ritornano i film della rassegna "Light bulbs: testimonianze dal cinema da Godard al videomaker" organizzata dal FILO DI SOPHIA.
Questo mese, giovedì 22 marzo, tocca a "Niente da nascondere" di Michael Haneke, autore spiazzante e dissacrante, già regista di "La pianista" e "Funny Games".
Haneke affronta la categoria della famiglia borghese smontandone tutte le apparenze: la sensualità e i pregiudizi sono sviscerati in modo profondo. Una carriera cinematografica intellettuale che stringe le inquadrature su temi scottanti, diventando un vero maestro della negazione, un autore che non lascia mai indifferenti.
All'interno della sua produzione, "Niente da nascondere", del 2005, si colloca come una pietra miliare, una "testimonianza" della morbosità dei comportamenti umani.

Tutto inizia dall'immagine di una strada, una mattina qualunque. L'inquadratura è fissa: qualche persona cammina, passa una bicicletta, un uomo esce di casa. Stop, rewind e inizia il mistero. L'immagine è quella di un videoregistratore: una coppia (Daniel Auteil e Juliette Binoche) trova sulla porta, come in Strade perdute di Lynch, misteriose cassette che ne ritraggono la vita privata. Poi arrivano inquietanti disegni, telefonate, strani avvertimenti e il segreto nascosto (caché) inizia ad emergere: l'infanzia del protagonista è tragicamente legata a quella di un algerino figlio dei domestici di casa. Ma il mistero resta tale, anzi si tramanda fra le nuove generazioni: i figli dei due uomini si incontrano mentre la macchina da presa, non vista (cachè), continua a riprendere.
Caché, Palma d'oro a Cannes per la miglior regia, come tutti i film di Michael Haneke non lascia indifferenti. La storia, costruita come un thriller appassionante e criptico, riflette sui temi della verità, della colpa e del voyeurismo. In fondo la posizione dello spettatore, unico testimone di tutte le vicende, si identifica con quella del personaggio, ignoto ma onnisciente, che spia la vita della famiglia. L'ambiguità, marchio di stile del regista tedesco, domina la pellicola e i personaggi sono tutti potenzialmente autori del dramma che si consuma ai danni di loro stessi e degli altri.
Un lento incubo, quello raccontato da Haneke, che miscela riprese e webcam con un ingannevole e accurato montaggio tale da confondere la realtà filmata dal regista da quella proposta dal personaggio, il vero protagonista del film, che non vediamo e del quale intuiamo solo, con difficoltà, le recondite intenzioni.

Presenteremo e discuteremo del film in compagnia di Antonietta Petrelli. A seguire dibattito e mangia&bevi.

GIOVEDI' 22 MARZO ORE 19
AULA F2 CUBO 18/C DIP. FILOSOFIA
UNICAL

PERCHE' IL FILO DI SOPHIA NON HA NIENTE DA NASCONDERE!

VI ASPETTIAMO!!!

FILODISOPHIA&LOVE

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