mercoledì 14 marzo 2012

IL FILO DI SOPHIA presenta "Franco Vaccari e l'inconscio tecnologico" + Mostra Giovedì 15 marzo Ore 19



Quinto appuntamento per ".nef", la rassegna ideata dal FILO DI SOPHIA e dedicata alla storia della fotografia. Questo giovedì sarà il turno di Annalisa Laganà che ci introdurrà al lavoro di Franco Vaccari, uno dei più celebri fotografi italiani viventi.
".nef" affianca ormai il tradizionale appuntamento del Filo di martedì ed è nata per colmare un vuoto: nella nostra università si parla veramente ben poco di fotografia! 
Annalisa, oltre a curare l'incontro, esporrà alcuni dei suoi scatti, in una mostra dal titolo "Dal basso verso l'altro". 
L'immersione nell'universo fotografico, questa volta, sarà totale...non potete mancare.
Momenti di discussione aperte e il solito mangia&bevi, apprezzato anche in città (curato da http://peperosaeanicestellato.blogspot.com/), animeranno il resto della serata.

Di seguito la presentazione dell'incontro della stessa Annalisa:

Il percorso teorico disegnato da Vaccari parte da un particolare modo di cogliere il concetto di inconscio. Esso si configura come una attività di strutturazione di forme simboliche a partire da un contesto culturale in cui queste prendono forma e valore. Il soggetto proietta l’attività simbolicizzante del suo inconscio sui prodotti della cultura e nello specifico sui prodotti industriali, che sono intesi dall’autore come il frutto di un’operazione di trasformazione e trasfigurazione della realtà naturale. La macchina industriale non fa che operare sulla materia prima naturale trasformandola in un oggetto culturale: l’acciaio si trasforma in scolabottiglie.
L’apparecchio fotografico è da intendersi anch’esso come una macchina industriale, perchè la sua funzione è quella di assorbire il mondo e filtrarlo attraverso i meccanismi di trasformazione che regolano la produzione dell’oggetto fotografia. L’immagine fotografica è in questo senso autoconnotata, perchè reca in se stessa la traccia dell’inconscio tecnologico. Essa è in definitiva il prodotto di un meccanismo che obbedisce a un codice simbolico intrinseco all’apparecchio, per cui ogni attribuzione di senso all’immagine da parte dell’autore o da parte del fruitore è al contempo un’eccedenza e una mistificazione del senso stesso.

GIOVEDI' 15 MARZO 

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