domenica 8 maggio 2011

IL FILO DI SOPHIA PRESENTA: "PRINCESS MONONOKE" MARTEDI' 10 MAGGIO ORE 19:30



Ancora un appuntamento dedicato al cinema ed all'arte per Il Filo di Sophia, dopo il grandissimo successo di pubblico ottenuto durante l'ultimo appuntamento dedicato ai Beatles ed al mondo del collage. Martedi' 10, infatti, andrà di scena uno dei capolavori di un maestro della Settima Arte del calibro di Hayao Miyazaki, vale a dire "PRINCESS MONONOKE". La presentazione del film verrà curata da Mario Scerbo. Ma non finisce qui......negli spazi antistanti l'aula verrà allestita una mostra fotografica con gli interessanti scatti di Serena Sinopoli.
A seguire, come tradizione vuole, goliardico mangia&bevi...

Ecco come Mario ci invita alla visione del film:
"L'arte surreale e diretta di un maestro dell'anime giapponese prende vita in un incalzante scontro tra la sete di dominio e progresso dell'uomo, e il
disperato tentativo di sopravvivenza della natura. A fare da cornice l'immancabile presenza della magia, che in questa pellicola dà vita a spiriti e demoni incarnati nelle creature della foresta.
Film d'animazione per intenditori, che sfrutta la semplicità del "manga" per
una importante denuncia sociale..."

Qualcosa in più, invece, sul maestro Miyazaki:
La prima volta che abbiamo incontrato Hayao Miyazaki è stato quando, sui nostri teleschermi, hanno cominciato a trasmettere i suoi cartoni animati seriali. Allora come adesso, il suo rigore e una certa severità nel tratto erano i suoi principali segni distintivi, così come lo era la sua affabilità con le storie trattate e, quindi, anche con lo spettatore. Poi è cambiato ed è diventato diverso, più colto e straordinariamente emotivo, riuscendo a mostrarci la bellezza di certe atmosfere metafisiche ricreate magistralmente attraverso toccanti scene armoniche. Oggi, si è imposto come il re dell'animazione giapponese, quello che viene odiosamente etichettato come il "Walt Disney nipponico". Perché? Perché dobbiamo sempre rifarci a un prototipo americano per indicare e definire un qualsivoglia personaggio cinematografico, anche quando l'unica cosa che questi due artisti hanno in comune è il fatto che disegnino cartoni animati? Ciò che li accomuna è solo ed esclusivamente la fama. Pensateci bene, è come se si descrivesse Sergio Leone come il John Ford italiano. Errato. A parte il genere western che li accomuna, i due hanno stilisticamente poco da spartire!
A differenza di Walt Disney, invece, le storie di Miyazaki si dipanano lentamente fra realtà dell'immagine e metafore, offrendo fenomenali panoramiche sui paesaggi. I suoi personaggi sono rubati al sogno e la fantasia, che ben si sposa con le musiche del grande autore Joe Hirashi, si sbizzarrisce raggiungendo vette di qualità intoccabili per un film d'animazione. Attuale, lontano dalle facili ideologie, antimilitarista, raffinato, melodrammatico e sentimentale, grande intrattenitore di tutti, sociale, anche noi occidentali abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo, di celebrarlo, di applaudirlo e di dedicargli tributi, collocando fra le più grandi personalità dell'animazione del pianeta. Segno di gratitudine per un personaggio che ha la consapevolezza di essere uno dei registi più amati del globo, con attorno e addosso una tale onda di affetto e riconoscenza che a pochi è stata concessa di ricevere.
Le ragioni stanno nella sua semplicità e nella chiarezza delle sue fiabe che sono coinvolgenti, emozionanti struggenti in certi momenti. In esse troviamo tutte le tematiche a lui più care: dai temi naturalistici e ambientalisti, alla critica al progresso senza freni, passando per il pacifismo più tenace e convinto. Ciò che lui racconta colpisce l'emotività e non la razionalità delle persone: è come se il disegno entrasse in circolo, nel cuore e nel cervello dello spettatore, e non andasse mai via, anche a distanza di anni. Le persone sono così portate a identificarsi con una piccola bambina viziata che entra a servizio di una strega dalla testa enorme, con una principessa che protegge la natura, con il più grande ladro del mondo e anche con una streghetta che deve dimostrare che quello è il suo "mestiere" più appropriato. Nei suoi film Miyazaki dà sfogo alla sua creatività e alla sua fantasia, bilanciando il ritmo del film che, a ragion di forza, può essere anche interpretato come un film intimista, a volte anche privo di azione e autobiografico. Il tentativo di adoperare dei disegni semplici e di contrapporre l'uomo alla natura (alla ricerca di un'armonia perduta) ha tracciato veramente una strada nel mondo dell'animazione della Settima Arte, sdoganando quella giapponese in particolare. Di fronte a un film di Miyazaki non siamo mai di fronte a una semplice favola di stampo disneyano. Ci sono valori, magia, crescita, rappresentazioni a volte crudelmente realistiche, ma ricche di filosofia, spiritualità, poesia tipiche del popolo del Sol Levante. Un mondo da sogno.

APPUNTAMENTO FISSATO PER MARTEDI' 10 MAGGIO ORE 19,30 AULA F2 CUBO 18/C DIP. FILOSOFIA UNICAL

VOGLIAMO UN'ALTRA INVASIONE POPOLARE!!!

FILODISOPHIA&LOVE

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