mercoledì 4 gennaio 2012

IL FILO DI SOPHIA presenta: "Casta Calabra: discesa agli inferi della politica" MARTEDI' 10 GENNAIO, ORE 19:00




ANNO NUOVO, VITA VECCHIA: torna, puntuale come la pillola per la pressione, il FILO DI SOPHIA con un appuntamento di alto spessore dedicato alle storture e brutture della politica calabrese che, per non farsi mancare nulla, segue i passi sbilenchi di quella nazionale.
Presenteremo il libro "Casta Calabra. La politica? Sempre meglio che lavorare..." scritto dal direttore del Corriere della Calabria Paolo Pollichieni, assieme ad Eugenio Furia, Giampaolo Latella, Pablo Petrasso e Antonio Ricchio, uscito nello scorso mese di dicembre.
Con noi, a discutere dal vivo del volume, ci saranno due degli autori: Eugenio Furia e Pablo Petrasso, entrambi giornalisti del Corriere della Calabria.

Leggiamo una breve introduzione al testo:
«L’indice di alfabetizzazione dei consiglieri regionali della prima legislatura era doppio rispetto a quello degli attuali inquilini di Palazzo Campanella. Nella prima legislatura nessun consigliere regionale viveva di politica, oggi ben quindici non hanno mai presentato alcun reddito da lavoro dipendente. Non hanno mai conosciuto, neanche per un giorno, la dimensione del lavoro. A questi si aggiungano due consiglieri regionali che hanno “lavorato” ma come calciatori in categorie dilettanti e semiprofessionistiche». È uno stralcio del primo capitolo di “Casta calabra”, libro che prende le mosse da un dialogo surreale avvenuto a Palazzo Campanella nel giorno in cui il consiglio regionale, per difendere comuni interessi di “casta”, si organizzò per “condannare” un'inchiesta di “Presa diretta”, trasmissione di Riccardo Iacona. Un perfetto esempio di trasversalismo. Lo stesso trasversalismo che permea tutto il volume, che racconta i guadagni della classe dirigente e ne rivela i privilegi, senza risparmiare alcun aspetto del circuito politico. Una sorta di discesa agli inferi spiega i metodi sfruttati per costruire il consenso, racconta l'inciucio dinamico e i (falsi) tagli ai costi della politica, le auto-nomine e la trasformazione di alcuni enti strumentali in aziende di famiglia. Caste e sottocaste sono passate al setaccio insieme con le dinastie del potere calabrese, i buchi neri dell'elefantiaca burocrazia regionale, i silenzi (uniti agli scandali) delle università nostrane e il famigerato “modello Reggio” (che diventa “modello Peggio”). Un panorama desolante, specie se confrontato alla temperie morale dei padri nobili del regionalismo calabrese. Un capitolo è riservato anche a loro. Perché, anche se è complicato, si può continuare a sperare.

Sarà l'occasione, anche, per presentare l'attività del giovane "Corriere della Calabria", testata "fuori dal coro" all'interno del panorama giornalistico regionale.

VI ASPETTIAMO MARTEDI' 10 GENNAIO ORE 19 AULA F2 CUBO 18/C DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA UNICAL

A SEGUIRE DIBATTITO E SOLITO MANGIA&BEVI

PERCHE' ANCHE I FATTI DI CASA NOSTRA VALGONO...

FILODISOPHIA&LOVE


3 commenti:

  1. Ci avete stufato con le "caste" non vi leggero perche' parlate solo male della regione, e noi abbiamo bisogno che siano messe in evidenza le cose ottime che facciamo! Non leggo il libro ed invito utti i calabresi di buon senso a non leggerlo per non arricchire le tasche di chi sa solo criticare e non sa proporre nulla!

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  2. Ma che vuoi proporre se non vogliono cambiare nulla.

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  3. Per il primo anonimo (bel nome, complimenti): statti a casa e pensa che sono belli il lungomare di Reggio e Capo Colonna. Queste sono le cose belle della Calabria, per il resto va tutto bene. E se c'è qualcosa che non va, perché mai renderla pubblica, discuterne, sarebbe da folli, vero? E' bello passeggiare in una valle verde.
    Risadelli

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